ANZIANI,
GRANDI ANZIANI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI NEL PARCO NAZIONALE
DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI:
L’ALIMENTAZIONE
Maria Serafino,
Paola
Mascia, Paola Lombardo, Marianna Laurito, Onorina Rizzo,
Giovanni Gregorio
ASL Salerno
“Un Cuore sereno, è anche felice davanti ai cibi, quello che
mangia, egli gusta”
Bibbia, Siracide,30,25
Il contesto ambientale in cui vivono gli anziani del Parco
Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, le condizioni
di vita e biologiche sono stati ampiamente analizzati in una
serie di ricerche svolte nell’ area, a partire dalle indagini
svolte da Cresta e coll. a partire dagli anni 50, alla ricerca
svolta a Stio Cilento e allo studio LONCILE, realizzati negli
anni 1990 - 2000.
.
Progetto di Cardiologia Preventiva Un Cuore, un Campanile. Stio
Cilento Da
questa
ricerca si hanno preziose informazioni sulle abitudine
alimentari della popolazione di un’area rurale. In particolare è
stata rilevata la distribuzione circadiana degli alimenti
(colazione, pranzo, cena, abitudine a mangiare al di fuori dei
due pasti principali), la frequenza di consumo dei principali
alimenti, condimenti e bevande.
Distribuzione
Circadiana degli alimenti.
In entrambi i sessi nei giovani - fascia di età 20-29 anni -
l’abitudine ad assumere alimenti al di fuori dei pasti
principali è più marcata rispetto alle altre classi di età. Nei
maschi l’abitudine ad assumere alimenti al di fuori dei pasti
principali diminuisce con l’età. Nelle femmine oltre che nelle
più giovani la abitudine ad assumere alimenti al di fuori dei
pasti principali è rilevante anche nelle classi 40-59 anni ed
80-89 anni.8 (Figura 1).

Figura 1. Progetto di Cardiologia Preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Abitudine ad assumere alimenti al di fuori dei pasti principali
Consumo dei
principali alimenti
E’ stata analizzata la distribuzione per sesso e classe di età
dei diversi alimenti che al fine di semplificare l’analisi sono
stati raggruppati in cereali, carni e salumi, pesce, legumi e
frutta, uova, dolci, condimenti , latte e latticini.
E’ stata
analizzata la distribuzione, per classe di età e sesso, del
consumo dei principali gruppi di alimenti.
Il
consumo dei cereali tende a decrescere con l’età
(Figura 2) sia nei maschi (p=0,001) che nelle femmine (p=0,002).
In entrambi i sessi il consumo di cereali è minore nelle classi
socioeconomiche più basse
Il
consumo di carni e salumi in entrambi i sessi raggiunge
i valori più alti nella quarta decade di età per poi decrescere
con l’avanzare degli anni (Figura 3).
In entrambi i
sessi il consumo di carne e salume è più alto nella condizione
socioeconomica intermedia e raggiunge i valori minimi nella
classe socioeconomica più alta.

Figura 2 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento Frequenza di consumo di cereali.
Distribuzione per sesso e classe di età
Sia nei maschi (p=0,001) che nelle femmine (p=0,002) il consumo
dei cereali tende a decrescere con l’età
Il
consumo di pesce raggiunge i livelli più alti nella
quarta decade per poi decrescere nei soggetti più anziani
(Figura 4). Il consumo di pesce è maggiore nella classe
intermedia rispetto a quella bassa e alta.
Il
consumo dei legumi in entrambi i sessi ha livelli
minori nella classe di età più giovane e negli ultraottantenni
(Figura 5). Il Consumo di legumi nei maschi è massimo nella
classe a condizione socioeconomica alta , classe nella quale i
maschi presentano valori di consumo maggiori rispetto alle
femmine.
Il
consumo di latticini ha andamento diversificato nei
due sessi: nei maschi i valori più alti si registrano nelle
classi più giovani e negli ultraottantenni mentre nelle femmine
in tali classi si registrano i valori più bassi (Figura 6).
Il consumo di
latticini nei maschi raggiunge i valori più alti nella classe
più
agiata mentre
nelle femmine i consumi più elevati si hanno nella classe
intermedia

.
Figura 3 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Frequenza di consumo di carni e salumi. Distribuzione per sesso
e classe di età
Il consumo di carne e salumi cresce fino agli anni 40-49 per
poi decrescere con l’età ed è più alto nei maschi rispetto alle
femmine.

Figura 4 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Frequenza di consumo di pesce Distribuzione per sesso e classe
di età
Il consumo di pesce, maggiore nei maschi rispetto alle femmine,
raggiunge i valori più alti nella classe di età 40-49 anni per
poi decrescere con gli anni

Figura 5 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Frequenza di consumo di legumi Distribuzione per sesso e classe
di età
Le femmine, ad eccezione delle classi di età 30-39 e 80 –89
anni, presentano consumi più alti rispetto ai maschi.

Figura 6 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Frequenza di consumo di latticini Distribuzione per sesso e
classe di età.
La frequenza del consumo nei maschi tende a decrescere con gli
anni per impennarsi poi nella classe di età 80-89 anni. Nelle
femmine l’andamento dei consumi ha un caratteristico andamento
altalenante nelle varie classi di età.

Figura 7 Progetto di cardiologia preventiva Un Cuore, un
Campanile. Stio Cilento
Frequenza di consumo di dolci Distribuzione per sesso e classe
di età.
Il consumo di dolci massimo intorno ai venti anni decresce con
l’età per aumentare nelle classi di età più avanzate.
Le femmine presentano consumi di dolci più alti rispetto ai
maschi, ad eccezione della classe di età 20-29 anni.
Il
consumo di dolci (Figura 7) massimo intorno ai venti
anni decresce con l’età per aumentare nelle classi di età più
avanzate .Le femmine presentano consumi di dolci più alti
rispetto ai maschi, ad eccezione della classe di età 20-29 anni.
In entrambi i
sessi il consumo di dolci diminuisce con l’età ed i valori più
bassi si hanno nelle classi socioeconomiche basse.
Se si
analizza il punteggio medio della frequenza del consumo dei
principali gruppi di alimenti e condimenti nella popolazione di
Stio Cilento e di quelli rilevati a Mugnano e nell’insieme delle
aree nella ricerca ATS RF 2 si osserva che :
a)
Rispetto alla popolazione di Mugnano a Stio Cilento i
Maschi consumano più cereali, carni, dolci, meno pesce,uova e
condimenti e sostanzialmente hanno i medesimi consumi di legumi
e latticini;
b)
Nelle femmine si ha maggiore consumo di cereali, carni,
dolci minor consumo di pesce, uova, condimenti e latticini
mentre il consumo di legumi è lo stesso.
c)
Rispetto alla media dei punteggi dell’insieme delle Aree
della ricerca ATS-RF 2 nei maschi si ha più consumo di carne,
pesce, legumi, latticini, dolci, e minor consumo di cereali,
uova e condimento; nelle femmine si ha maggior consumo di
cereali, pesce, legumi, dolci e minor consumo di carne, uova,
condimenti e latticini.
Principali
condimenti
Nella popolazione di Stio Cilento il condimento più usato è
l’olio di oliva senza sostanziali differenze nei due
sessi e nelle diverse condizioni socioeconomiche. Nel confronto
con le popolazioni dei centri partecipanti alla ricerca ATS RF2
si nota come il consumo di olio di oliva aumenti mano a mano
che si scende nel sud del paese.
Consumo di
vino, birra, superalcolici Il
62,7% dei partecipanti ( 81,8% dei maschi ed il 44,9% delle
femmine) beve alcoolici. Il 61,6% ,il 43,5 % delle femmine e
l’81% dei maschi assume vino, il 10,1 %, il 2,2,% delle femmine
e il 18,6 % dei maschi , assume birra, l’8,4%, lo 0,7% delle
femmine e il 16,7% dei maschi, assume superalcoolici. Il 13,5,
l’1,1 % delle femmine e il 26,8% dei maschi, assume
contemporaneamente più di un tipo di bevanda alcolica. Nei
maschi la prevalenza del consumo di vino cresce con gli anni,
per calare bruscamente nell’ultima decade. La prevalenza del
consumo di Birra cresce fino a raggiungere il massimo nella
classe di età 50-59 anni per poi decrescere. La prevalenza di
consumatori di superalcolici raggiunge i valori più alti nelle
classe di età 30-49 anni. Nelle femmine la prevalenza del
consumo di vino cresce con gli anni. La prevalenza del consumo
di Birra e di superalcolici si discosta dallo zero nella classe
di età 30-39 anni e per la birra anche nella classe 70-79 anni
.
La
percentuale di soggetti che consuma alcoolici al di fuori dei
pasti à maggiore nelle femmine rispetto ai maschi (1% rispetto
allo 0,6% ) ed è concentrata nelle fasce di età 60-69 anni per
i maschi e 60-69 ed 80-89 anni per le femmine.

Figura 8 Consumo Medio di Alcool nella popolazione di Stio
Cilento.Distribuzione per sesso e classe di età.
Nelle femmine il consumo massimo si registra nella classe di
età 30-39 anni, nei maschi nella classe di età 40-49 anni. I
maschi presentano consumi più alti delle femmine che tuttavia
nella ultima decade di età presentano i medesimi consumi dei
maschi
Il
Consumo di Alcool è diverso a seconda del sesso e della
classe di età.Nelle femmine il consumo massimo si registra
nella classe di età 30-39 anni, nei maschi nella classe di età
40-49 anni. I maschi presentano consumi più alti delle femmine
che tuttavia nella ultima decade di età presentano i medesimi
consumi dei maschi
Lo
Studio LONCILE.
conferma i mutamenti intervenuti nella alimentazione delle
popolazioni del Cilento, mutamenti che hanno interessato anche i
modelli alimentari degli Anziani. Le variazioni delle abitudini
alimentari sono un’ indice delle trasformazioni sociali e della
storia di una popolazione e delle mutazioni generazionali.
L’anziano di oggi è l’adulto ed il giovane di ieri. Verso gli
anni 60-70 , epoca nella quale l’anziano di oggi era in età
adulta. Importanti modifiche si erano realizzati nei modelli
alimentari dei cilentani. Si realizza la transizione da un
regime alimentare in cui i cereali avevano il dominio
incontrastato della tavola con il 60% delle calorie totali verso
un modello di alimentazione con maggiore spazio ai prodotti di
origine animale. Le ricerche di Cresta e coll hanno
sottolineato le variazioni
dei consumi alimentari
intervenute tra il 1954 –e il 1998 documentando un marcato
aumento della frutta, della carne, pesce latte, formaggio,uova,
dolci, alcoolici, vino, un modesto aumento dei cerali e degli
ortaggi, un lievissimo aumento dell’ olio di oliva, una lieve
diminuzione dei legumi, una drastica caduta del pane, delle
patate (Figura 9)

Figura 9 Variazione del Consumo di Alimenti 1954 -1998
Durante tale
periodo i consumi alimentari mostrano un marcato aumento della
frutta, della carne, pesce latte, formaggio, uova, dolci,
alcoolici, vino; un modesto aumento dei cerali e ortaggi, un
lievissimo aumento dell’ olio di oliva, una lieve diminuzione
dei legumi e una drastica caduta del pane, delle patate
Conclusioni.
Esiste un
rapporto tra abitudini alimentari e condizioni di salute in
generale e sviluppo di malattia cardiovascolare in particolare
(97 –110).
Tutti sanno
che in questa area è nata la dieta mediterranea, caratterizzata
come è noto dalla trilogia frumento, olio di oliva e vino. Fu
nel Cilento che nel 1954 viene descritta per la prima volta a
Rofrano quella che diventerà in seguito alla fortunata
intuizione del fisiologo Angel Keys la dieta mediterranea: “vari
tipi di paste asciutte, ortaggi a foglia conditi con olio di
oliva, tutti gli ortaggi di stagione, spesso il formaggio, la
frutta che conclude il pasto, e il vino che lo annaffia”.
Del resto e'
stato più volte sostenuto che per "dieta mediterranea" non si
doveva solo intendere il cibo che era presente nel regime
alimentare tipico delle popolazioni del mediterraneo, ma anche
(e forse soprattutto) il rigore
alimentare che accompagna l'assunzione del cibo (il rigore nelle
quantità che si preparano e nella loro distribuzione nella
giornata), la convivialità e la socialità del pasto. In
definitiva, gli aspetti culturali dell'alimentazione
Età, sesso e
condizione socioeconomica influenzano in vario modo i consumi
alimentari. Esistono infatti modelli alimentari propri di
ciascuna classe di età, sesso e condizione socioeconomica.
L’
alimentazione degli Anziani del Cilento ha subito negli anni
importanti modifiche per la influenza di modelli alimentari
moderni. E tali cambiamenti, uniti
Ai mutamenti
degli stili di vita hanno importanti ripercussioni sul profilo
del rischio cardiovascolare.
BIBLIOGRAFIA
CRESTA
MASSIMO Alimentazione e cultura Arti Grafiche Boccia
Gregorio G,
Cresta M:
Antropologia e Biologia di un Gruppo di Popolazione di Anziani
del Cilento Risultati dello Studio LONCILE Rivista di
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Gruppo di Ricerca
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