Le sorprese non finiscono mai…
UN’ INASPETTATA IPERTROFIA VENTRICOLARE IN UN CUORE TRAPIANTATO…!!
Biagio Liccardo, Sergio Cuomo, Antonello D’Andrea,
Ciro Maiello, Raffaele Calabrò.
UOC Cardiologia – Seconda Università di Napoli – Azienda Ospedaliera Ospedali dei Colli – Monaldi Napoli
Un uomo di 66 anni che aveva subito il trapianto cardiaco 20 anni prima (nel 1990) per una cardiomiopatia dilatativa idiopatica si è recato per la prima volta presso il nostro ospedale a causa di palpitazioni e dispnea durante sforzo fisico moderato (peggiorata negli ultimi 6 mesi ).
Al ricovero, il paziente mostrava un precedente elettrocardiogramma (ECG) ed un ecocardiogramma, effettuato nel 1994. L'ECG mostrava ipertrofia ventricolare sinistra (VS) e onde T negative sulle derivazioni precordiali, l'ecocardiogramma solo ipertrofia lieve del VS, con scarsa definizione del bordo endocardico apicale. Il paziente mostrava anche una coronarografia eseguita nello stesso anno, con normali coronarie epicardiche. Inoltre, i risultati della biopsia di routine cardiaci erano normali fino ad 1 anno dopo il trapianto.
Al controllo nel 2012, i reperti obiettivi erano nei limiti della norma. L'ECG mostrava onde T negative sulle precordiali. L'ecocardiografia dimostrava normale frazione d'eiezione ventricolare sinistra ed ipertrofia principalmente localizzata all’apice del VS. Il Color Doppler evidenziava aliasing sistolico a livello del terzo distale e delle porzioni apicali del VS. Al pulsato Doppler, il gradiente intraventricolare tra l'apice e la base del VS era superiore a 30 mmHg. Con l'ecocardiografia 3D, uno spessore massimo apicale del VS di 20 mm è stata misurato. Con l'utilizzo di ecocardiografia con mezzo di contrasto, la tipica configurazione ad "asso di picche", criterio diagnostico per cardiomiopatia ipertrofica apicale, è stato chiaramente evidenziato . La risonanza magnetica cardiaca ha poi confermato la diagnosi.
Il nostro paziente è stato trattato con beta-bloccante ed Ace-inibitore per via orale dopo la diagnosi, con netto miglioramento dei sintomi dopo la terapia farmacologica.