Il registro r.o.s.a.:

implicazioni organizzative

 

Luigi Petraglia, Maria Serafino Marianna Laurito, Dimitris Christodoulakis, Genny Rinaldi, Raffaele Rotunno, Giovanni Gregorio

Dipartimento Cardiovascolare exASL SA3  ASL SALERNO

Area di Coordinamento Medicina  di Base e Guardia Medica exASL SA3  ASL SALERNO

 

   

 

Il Contesto geodemograficoo

L’Azienda Sanitaria Locale Salerno 3 identifica nella geografia sanitaria della Campania il  sud della regione e della provincia di Salerno.

Con un territorio di 3080,4 kmq è l’azienda sanitaria Locale con maggiore estensione. Ha una popolazione di 274.713 abitanti, La composizione della popolazione,  riferita ai dati del 1997  , mostra come nell’Azienda Sanitaria Locale Salerno 3 la percentuale della popolazione oltre i 64 anni sia superiore sia la dato regionale che nazionale .

L’ indice di vecchiaia,  (popolazione residente > 64 anni/popolazione  < 15 anni x 100) è di 108,2, rispetto al 64 della media regionale e al 118 della media nazionale..

L’indice di dipendenza (popolazione  con oltre 65 anni  e con meno di 15 anni/ popolazione compresa tra i 15 ed 64 anni x 100) è pari a 55,1 rispetto a 48,9 del dato regionale e a 46,8 del dato nazionale .

A  giugno 2000 la popolazione  oltre i 64 anni  è passata dal  18,5% del 1997 al 20, 7 % con una rilevante quota  - 9,1 % - di soggetti oltre i 74 anni , facendo registrare quindi  quote di popolazione anziana superiore al dato nazionale 

Il contesto demografico della vasta area meridionale della Campania, identificata dalla ex ASL SA 3, mostra dunque una  situazione nella quale  la crescente longevità della popolazione pone rilevanti problemi in tema di società e sanità, problemi tipici dei paesi occidentali alle soglie del terzo millennio. 

L’analisi dell’ ospedalizzazione mostra  che sia  i ricoveri totali che quelli per cause cardiovascolari hanno un caratteristico andamento ascendente con il progredire della classe di età..

A questi dati di morbilità fa riscontro una mortalità caratterizzata dal preponderante peso dei decessi per malattie cardiovascolari, che rappresentano il 47 % dei decessi.

L’analisi dei tassi di mortalità evidenzia che mentre la mortalità generale tende  a raggiungere l’acme intono alla classe di età 45 – 64 anni per poi decrescere, i decessi per malattie cardiovascolari aumentano parallelamente al crescere dell’età .

 L’ ASL Salerno 3  presenta una mortalità generale standardizzata in entrambi i sessi e per entrambe le classi di età – meno di 74 anni ed oltre 74 anni – inferiore al dato nazionale e regionale .

Per contro  la mortalità per IMA in entrambi i sessi, se al di sotto dei 74 anni,  ha gli stessi valori del dato nazionale ed è inferiore al dato regionale al di sopra dei 74 anni è inferiore sia al dato regionale che nazionale.

La mortalità  per disturbi circolatori dell’encefalo in entrambi i sessi, al di sotto dei 74 anni ,è superiore sia al dato regionale che nazionale   mentre  oltre i 74 anni  è superiore al dato nazionale ma inferiore al dato regionale.

Un aspetto particolare della valutazione dello stato di  salute di una popolazione è la valutazione della cosiddetta “mortalità evitabile”.

In conclusione il quadro epidemiologico dell’ASL SA 3 è quello tipico di un ‘area rurale, economicamente depressa, con forte prevalenza di popolazione anziana dove la morbilità e  la mortalità  hanno nelle malattie cardiovascolari  le cause più frequenti, anche se la ridotta mortalità evitabile e l’età media alla morte, superiore ai livelli  regionali e nazionali, attenuano il significato negativo degli elementi di morbilità e mortalità sopra ricordati.

 

Punti di forza: i principali punti di forza  del Registro R.O.S.A. sono rappresentati da:

-          standardizzazione della raccolta dei dati dei pazienti affetti da S.C.A.

-          Implementazione di un percorso clinico-assistenziale basato su  regole e protocolli comuni

-          Implementazione  di un percorso clinico-assistenziale che non  si fermi alla fase acuta della malattia ma che si prolunghi nel Follow-up

-          Monitoraggio e verifica  dei  percorsi asssistenziali e dei tempi precoronarici

-          Aumento delle procedure  di emodinamica nei pazienti con S.C.A.

 

Criticità: Le maggiori criticità  emerse  sono rappresentate:

-scarsa propensione  da parte di molti colleghi  alla corretta e completa compilazione del registro

-percorsi assistenziali  da migliorare

- Primo Soccorso.scarso utilizzo del sistema di soccorso territoriale L’analisi delle modalità di  insorgenza delle S.C.A. e  del primo soccorso dimostra come sia estremamente ridotto il  ricorso al 118 , cosa che rispecchia  fedelmente il dato regionale cosi come emers

-Tempi precoronarici e Ritardo evitabile: Il Registro R.O.S.A. evidenzia tempi precoronarici  superiori al dato nazionale confermando le risultanze di altre indagini compiute in Regione Campania

In modo particolare il Registro ha dimostrato che non solo i tempi  preospedalieri son lunghi ma che  ancora rimane molto da fare per migliorare i percorsi all’interno dell’Ospedale Elevati risultano  tempi di esordio sintomi-arrivo PS (tempo di ricovero) dall’insorgenza dei sintomi all’accesso in ospedale, e i tempi di  arrivo in PS-arrivo in UTIC (ritardo intraospedaliero), sono ancora elevati, i tempi della riperfusione farmacologica (door-to-needle) e quelli della riperfusione meccanica (door-to-balloon);

-Scarsa educazione sanitaria della popolazione: manca nella popolazione la “cultura dell’attacco cardiaco”, per cui vi è un notevole ritardo della chiamata di soccorso;

-Rete assistenziale Cardiologica: Il Registro R.O.S.A.  ha rappresentato il primo tentativo compiuto in area vasta e periferica di implementare un discorso di rete assistenziale  cardiologica nelle S.C.A.., basato su un centro hub –l’UTIC-CARDIOLOGIA dell’Ospedale di Vallo della Lucania e  quattro centri Spoke – le UTIC-CARDIOLOGIA di Agopoli, Polla, Roccadaspide e Sapri.

Tale discorso assume particolare rilievo nei  pazienti con S.C.A.  dove il tempo rappresenta un fattore critico per il successo della riperfuzione.

Benchè la assenza di una  emodinamica  in H 24 e le distanze  abbiamo impedito di fatto la implementazione di un percorso di angioplastica primaria  l’adozione del Registro  ha stimolato le UTIC-CARDIOLOGIA a porre maggiore attenzione  sulle strategie di riperfusione. Il Registro ROSA ha  dimostrato che  sul territorio nella stragrande maggioranza dei casi non viene eseguita nessuna registrazione ECG e manca del tutto la possibilità di una teletrasmissione ecgrafica alle UTIC (telemedicina); una percentuale importante di pazienti raggiunge l’ospedale con mezzi propri, senza l’utilizzo del Sistema di Emergenza Sanitaria, con un reale sottoutilizzo del 118; del tutto inefficienti sono i percorsi inter e intraospedalieri che consentano una reale riduzione door-ECG, ECG-trombolisi, ECG-angioplastica primaria. In tale contesto sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento dei medici delle diverse unità operative coinvolte (Cardiologia, Medicina d’Urgenza, 118) che vanno considerati in un complessivo piano di intevento integrato sia a livello territoriale che intraospedaliero secondo le specificità di ogni singola U.O.; sul territorio nella maggioranza dei casi non viene eseguita alcuna terapia; manca di fatto un progetto di “trombolisi pre-ospedaliera”, che viste le caratteristiche del nostro territorio, sarebbe la terapia ideale e di più facile esecuzione per i pazienti affetti da SCA-STEMI; i pazienti affetti da SCA STEMI non praticano la terapia riperfusiva più adeguata e/o una quota di questi non pratica addirittura alcuna terapia riperfusiva;  la terapia trombolitica, in linea con quanto osservato in altre esperienze italiane, si è mostrata in grado di ridurre drasticamente la mortalità , i pazienti che hanno seguito un “percorso invasivo” hanno fatto registrare una mortalità molto più bassa  rispetto a chi non ha seguito un “percorso invasivo”

Il Follow-up: Il Registro R.O.S.A. ha  evidenziato come molti siano gli ostacoli ad un rationale follow-up dei pazienti affetti da S.C.A.

 

 

 

Bibliografia

 

Gregorio G: Il Registro Osservazionale delle Sindromi Coronariche Acute  dell’ASL SA 3 Il Cuore Oggi e Domani 2007 Paestum 4-5 Ottobre 2007 Atti

 

Gregorio G,  Citro R,  Chieffo C,  Corsini F,  Riccio C, Iacomino M.,   Serafino    M. Epidemiologia delle  Sindromi Coronariche Acute in Campania    Monaldi Arch Chest Dis 2005; 64: 157-163  

 

 FIC-ANMCO-SIC Documento di Consenso Infarto Miocardio Acuto con ST elevato persistente: verso un appropriato percorso diagnostico-terapeutico nella comunità. Ital Heart Suppl. 2002,3(11): 1127-1164

 

F. I. C. –S. I. C. I. Documento di Consenso La rete interospedaliera per l’emergenza CoronariCa (Ital Heart J 2005; 6 (Suppl 6): 5S-26S)

 

Gregorio G. S.C.A, dalle dimensioni del problema alle risposte organizzative. Atti del Convegno Le Sindromi Coronariche Acute. Paestum 11 novembre 2004.