NURSING E DOLORE TORACICO
Citera Anna , Gallo
Gerardo, Di Sevo Gianluca, Nicoletti Angela, Puglia Antonio,
Curcio Francesca, Marotta Sabina, D’Angelo Maria, Cirillo Piero,
Gregorio Giovanni
U.O. Utic-Cardiologia
Ospedale San Luca Vallo della Lucania
Dipartimento Cardiovascolare
ex ASL SA 3 ASL Salerno
DEFINIZIONE.
Si
definisce dolore toracico “ qualsiasi dolore dalla base del naso
All’ombellico anteriormente o
dalla nuca alla 12 a costola lombare posteriormente, che non
abbia causa traumatica o chiaramente identificabile“. La
diagnosi dolore toracico ha un enorme impatto sul SSN. Il dolore
toracico acuto
È infatti responsabile di
oltre il 5% degli accessi nei Pronto Soccorsi e di circa la metà
delle consulenze cardiologiche effettuate nei DEA.
Oltre la metà dei pazienti con
dolore viene ospedalizzato ma solo il 30% viene rilevata
ischemia miocardica acuta. Di contro il 2%-10% dei pazienti con
dolore toracico viene erroneamente mandato a domicilio.
Le conseguenze sia della
dimissione che del ricovero impropri sono molti rilevanti : da
un lato un paziente con IMA non riconosciuto e quindi
erroneamente dimesso presenta una mortalità a breve termine
quattro volte più elevata di quella attesa in caso di ricovero,
dall’altro la spesa globale valutata per i pazienti ricoverati
che non saranno riconosciuti affetti da cardiopatia ischemicaè
in USA milioni di dollari/anno. Poiché solo il 15% - 20% dei
pazienti che si presentano al DEA con dolore toracico ha segni
certi ( elettrocardiografici o enzimatici ) di infarto acuto,
L’iter diagnostico si deve prefiggere di distinguere i pazienti
ad alto rischio, da ricoverare nel reparto di degenza più
appropriato ( UTIC-Cardiologia, M.D’Urgenza), da quelli nei
quali il sospetto di patologia minacciosa per la vita è scarso
o assente, che possono essere dimessi ed eventualmente studiati
ambulatorialmente. La prima valutazione del paziente con dolore
toracico è affidata al TRIACE, il cui principale obiettivo è la
riduzione dei ritardi nella diagnosi: il sintomo dolore
toracico impone l’attribuzione del codice giallo (paziente
critico con funzioni vitali non compromesse) o rosso (presenza
di alterazioni o perdita delle funzioni vitali) e l’esecuzione e
la valutazione dell’ECG entro 10 minuti. In tutti i pazienti
deve essere previsto il collegamento a un monitor
defibrillatore, l’incannulamento di una vena periferica e la
misurazione dei parametri vitali. Il primo step diagnostico al
DEA è affidato ad anamnesi,esame obiettivo, ECG e marcatori
biochimici. Nel caso in cui tali accertamenti non siano
conclusivi, la successiva strategia diagnostica comprende
monitoraggio elettrocardigrafico ed enzimatico,eventuale
ecocardiogramma e test provocativi (ECG da sforzo, ecostress).
Nei pazienti con dolore toracico di origine non ischemica si
devono ricercare rapidamente altre patologie potenzialmente
letali come la dissezione aortica o l’embolia polmonare. Altre
patologie frequentemente associate al dolore toracico ma meno
gravi, come le malattie
gastrointestinali,polmonite,neurologiche, muscolo-scheletriche,
possono essere trattate senza elevata priorità.
L’IMPORTANZA DELL’ANAMNESI E DELLA STRATIFICAZIONE DEL
RISCHIO IN
P.S.
L’anamnesi è il cardine del
procedimento diagnostico per dolore toracico: la valutazione
delle caratteristiche del dolore anginoso e dei fattori di
rischio coronario permette di identificare il rischio di
malattia. Sono stati proposti vari score diagnostici, la cui
applicazione si è accompagnata alla riduzione dei ricoveri
impropri e ad un livello più accurato di definizione
diagnostica. L’algoritmo preposto dalla Position Paper italiana
(ANMCO-SIMEU) basatasulle caratteristiche del dolore toracico
(fig.I) consente di distinguere i pazienti con bassa probabilità
di angina pectoris (dolore atipico) da quelli a probabilità
intermedio-alta (dolore tipico).E’ necessario indagare sulla
storia di eventi ischemici pregressi e sulla presenza di fattori
di rischio per cardiopatia ischemica in particolare:
familiarità, diabete mellito, ipertensione arteriosa, fumo,
ipercolesterolemia ed età del paziente.
ESAME
OBIETTIVO
L’esame
obiettivo ha lo scopo di ricercare segni che consentono di
valutare la probabilità di origine ischemica del dolore
toracico, che permette una diagnosi differenziale con altre
patologie e compromissione emodinamiche del paziente
L’ELETTROCARDIOGAMMA
L’ECG a 12 derivazione deve
essere eseguito e valutato entro 10 minuti dalla presentazione
del paziente in Accettazione. Pur riconoscendo all’ECG un ruolo
diagnostico fondamentale, bisogna ricordare che:
·
la sensibilità
dell’ECG all’ingresso al P.S. è inferiore al 50%;
·
oltre il 30% dei
pazienti con dolore toracico acuto ha un ECG normale ;
·
il
sopraslivellamento del tratto ST è diagnostico di infarto acuto
nel
80%-90% dei, tuttavia è presente
nell’ECG di ingresso in Ospedale solo
nel 30%-40% dei pazienti con
dolore toracico da infarto acuto;
-
il sottoslivellamento del
tratto ST indica ischemia miocardica ma un infarto
ma un infarto in atto viene
confermato solo nel 50% dei casi;
-
l’inversione dell’onda T è
un segno aspecifico ,che può essere presente anche
in altre patologie come la
miocardite o l’embolia polmonare.
Quando il primo tracciato non è
diagnostico ,l’ECG andrà ripetuto ogni 6 ore fino a 2 volte
(tempo 0- 6a ora – 12 a ora ) o alla sua positivizzazione. La
presenza di un sopraslivellamento persistente del tratto ST o di
un BBS di nuova insorgenza rende inutile l’attesa dei valori
degli enzimi (fig.III).
DEFINIZIONE DEL PERCORSO
OSPEDALIERO
Quindi un’attenta anamnesi ,
l’esame obiettivo e le metodiche strumentali descritte
consentono la stratificazione del rischio del paziente e ne
condizionano la dimissione o il ricovero nel reparto di cura
appropriato i pazienti tipizzati come a “ basso rischio “
possono essere dimessi dopo massimo 12 ore di osservazione
clinica (O.B.). per i pazienti a “rischio intermedio deve
essere preceduta da un monitoraggio elettrocardiografico ed
enzimatico di almeno 12 ore e da un test provocativo negativo
per ischemia miocardica. Per i pazienti ad “alto rischio “è
necessario predisporre il rapido invio in UTIC – Emodinamica –
Cardiologia.
CONCLUSIONI
-
IL Dolore Toracico
rappresenta uno dei sintomi più comuni e complessi per il
quale un paziente chiede aiuto.
-
Assicurare immediata
assistenza all’arrivo in P.S.
-
Stratificare i pazienti
secondo codici di gravità.
-
Ridurre i tempi di attesa
dei pazienti più gravi.
-
Appropriatezza della
diagnosi.
-
Uso più razionale delle
risorse.
L’infermiere ha un ruolo
determinante nel riconoscimento del dolore, nella
stratificazione del rischio e nella prontezza d’esecuzione in
caso di emergenza / urgenza.
Lavorare in equipe con l’ausilio
di protocolli prestabiliti.
Il tutto deriva da … alta
competenza, responsabilità, professionalità ed aggiornamento.

Figura 1

Figura 2


Figura 3
BIBLIOGRAFIA
·
Ottani F. et
al.,Position Paper. Percorso di valutazione del dolore toracico.
Valutazione dei requisiti di base per l’implementazione negli
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