PROBLEMATICHE
ATTUALI PER LA PATENTE DI GUIDA
NEL PORTATORE DI
PACEMAKER E
DEFIBRILLATORE
AUTOMATICO (ICD)
Maurizio
Santomauro, Carlo Duilio, Livio Benedetto Tecchia,
*Carla Riganti,
Paolo Di Mauro, Gennaro Iapicca, Pasquale Abete,
Giusto Gerundo,
Carmine Liguori, Massimo Chiariello
Dipartimento
Universitario di Medicina Clinica, Scienze Cardiovascolari e
Immunologiche, Università degli studi Federico II, Napoli.
* AOU Federico
II, Direzione Sanitaria, Napoli
Introduzione
L'automobile ha
progressivamente acquisito un valore sociale crescente, fino a
rappresentare oggi un mezzo indispensabile per la mobilità di
persone e cose e
una prerogativa
fondamentale della libertà individuale. Si calcola che una
persona, non professionalmente coinvolta nei trasporti,
trascorra alla guida dell'auto almeno 250 ore all'anno.1 Non
autorizzare quindi la guida è una decisione che limita
fortemente l'autonomia della persona. La legge deve tenere conto
di questo fatto, confrontandolo con il rischio potenziale di
provocare un incidente da parte del soggetto in causa.
Lo scopo del presente
lavoro è offrire alle componenti mediche deputate alla
concessione o al rinnovo del-l'idoneità alla guida
dell'automobile alcuni elementi di
valutazione, condivisi a
livello internazionale, che dovranno essere considerati al
momento di emettere il giudizio di idoneità o meno.
La concessione
dell´idoneità alla guida per i portatori di PM e ICD è un
problema che sempre più frequentemente si pone all´attenzione
dei medici ed in particolare degli specialisti cardiologi.
Il compito del cardiologo
è quello di fornire un parere tenendo conto di:
-Rischi relativi al
paziente, ai passeggeri trasportati ed agli altri utenti della
strada
-Recupero psico-fisico di
un paziente (il portatore di ICD) che presenta una qualità della
vita spesso già alterata
PORTATORI
DI PACEMAKER
Nei
pazienti portatori di pacemaker (PM) permanente, la patologia
bradiaritmica sottostante può considerarsi corretta stabilmente
dopo l´impianto. Quindi la problematica dell´idoneità alla guida
per questi pazienti si pone solo nei riguardi del corretto
funzionamento dello stimolatore e dello stato di carica della
batteria. La fase più delicata per questi pazienti è durante i
primi giorni dall´impianto quando maggiore è la probabilità di
dislocazione dei cateteri, oppure in cui si possono avere
modificazioni della soglia di stimolazione. Il problema si pone
specialmente per i soggetti cosiddetti "PM dipendenti", dove
qualche cautela va mantenuta nella fase post impianto prima di
rimandare il paziente alle normali abitudini di vita. Se ai
controlli eseguiti presso il centro di cardiostimolazione non si
evidenziano anomalie di funzionamento del dispositivo, il
paziente stimolato può ritenersi a minimo rischio di eventi
lipotimici. Problemi tecnici dovuti al cattivo funzionamento o
ad esaurimento delle batterie sono con i moderni PM scomparsi.
Sono pertanto da considerare eccezionali i pazienti che possono
incorrere in problemi di idoneità alla guida dopo l´applicazione
dell´elettrostimolatore. L'idoneità alla guida per questi
pazienti dipende esclusivamente dal corretto funzionamento
dello stimolatore,
dall'integrità degli elettrodi e dallo stato di carica della
batteria. Le probabilità di avaria del pacemaker e/o degli
elettrodi è valutabile attorno all'1% per anno, per cui il
rischio di inabilità durante la guida per questo motivo è
estremamente basso.3,4 Esiste una fase di maggior rischio
rappresentata dai primi giorni dopo l'impianto, quando la
possibilità di disclocazione degli elettrocateteri è più
elevata.5 L'orientamento attuale di dimettere precocemente
dall'ospedale il paziente, entro 12-24 ore dall'impianto, impone
la raccomandazione di non guidare l'automobile fino
al primo controllo
clinico strumentale che mediamente avviene dopo 8-10 giorni e
coincide spesso con la rimozione dei punti di sutura. Questa
precauzione risulta ancor più valida per i pazienti
pacemaker-dipendenti nei quali la sopravvivenza
e lo stato di benessere
dipendono direttamente dal buon funzionamento dell'apparecchio.
Meno limitativo è l'atteggiamento del medico in occasione della
sostituzione del generatore, dove la ripresa della guida è
condizionata esclusivamente dall'intervento chirurgico recente.
Per quanto riguarda la verifica del corretto funzionamento
del sistema di
stimolazione, la valutazione della soglia di stimolazione e
dello stato di carica della batteria è compito del Centro di
Cardiostimolazione che ha in controllo il paziente. Il medesimo
Centro ha l'obbligo di predisporre il calendario dei controlli
periodici sulla base dello stato clinico del paziente, della
tipologia del sistema stimolante e dell'anzianità di esercizio
del sistema stesso. Alcune problematiche possono emergere per i
pazienti sottoposti a impianto di pacemaker per bradi-aritmie
sintomatiche complicate da tachiaritmie sopra-ventricolari
parossistiche o per sincope neuromediata
e/o ipersensibilità
senocarotidea. Nel primo caso, la possibilità sufficientemente
elevata6
che la tachiaritmia
sopraventricolare possa indurre sincope o presincope durante la
guida rappresenta un problema che deve essere indagato e
valutato indipendentemente
dalla presenza del
pacemaker. Nel secondo caso, la presenza di una componente
vasodepressiva può
vanificare l'effetto del pacemaker e produrre ugualmente la
sincope o la presincope. A completamento di quanto esposto, va
riferito che la Società Europea di Cardiologia, l'American Heart
Association e la North American Society of Pacing and
Electrophysiology hanno
pubblicato una serie di raccomandazioni in merito7,8 che possono
essere di aiuto alla Commissioni Mediche per esprimere un
giudizio motivato,
vantaggioso per il
paziente e sicuro per la società:
1. Nessuna limitazione
per i pazienti non pacemakerdipendenti
trattati per bradiaritmie
sintomatiche.
2. Inabilità assoluta
alla guida di veicoli privati per una settimana dopo l'impianto
e di quattro settimane se si tratta di veicoli commerciali, per
i pazienti pacemaker-dipendenti trattati per bradiaritmie
sintomatiche. Per questi pazienti è necessaria la dimostrazione
del corretto funzionamento del sistema di stimolazione e di un
margine di sicurezza
corrispondente a tre
volte la soglia di stimolazione. Al punto 2 potrebbe essere
aggiunta la preferenza per una stimolazione bipolare meno
sensibile alle interferenze
esterne
(elettromagnetiche e/o miopotenziali). La durata della
concessione o del rinnovo, fatte salve le condizioni ai punti 1
e 2, non dovrebbe essere
condizionata dalla
presenza dello stimolatore.
PORTATORI DI ICD
Il defibrillatore
automatico impiantabile (ICD) è l´ unica terapia efficace per
interrompere le aritmie ventricolari e prevenire la morte
improvvisa. Nonostante la sua efficacia, è sempre molto
difficile identificare il momento adatto per consentire al
paziente di riprendere la guida di un´ autoveicolo. I pazienti
portatori di ICD possono occasionalmente andare incontro a
sintomi severi oppure collassi emodinamici prima
dell´interruzione dell´aritmia. I sintomi precedenti
all´intervento del defibrillatore sono legati alla tolleranza
emodinamica dell´aritmia che a sua volta è legata alla
frequenza e alla durata dell´aritmia stessa e alla
preesistente funzione miocardia. E´ molto difficile poter fare
una stima predittiva della ricorrenza dell´aritmia, della sua
frequenza o del momento di insorgenza. In conclusione la
scarica del defibrillatore può provocare disorientamento,
timore e far "sobbalzare" il paziente, tutte condizioni che
possono provocare la perdita di controllo dell´auto anche in
mancanza dei sintomi dovuti all´aritmia.
Sintomi e Aritmie
prima della terapia
La maggior parte dei
rapporti sulla ricorrenza degli episodi di TV/FV nei pazienti
portatori di ICD è basata prettamente sullo sviluppo di una
sintomatologia prima dello shock elettrico. È , comunque, ben
documentato che in genere i sintomi non sono un attendibile
indicatore del tipo di aritmia che necessita un intervento
dell´ICD, anche se una marcata sintomatologia è spesso associata
a aritmie ventricolari sostenute. Invece è molto bassa
l´incidenza della sincope prima dell´intervento dell´ICD. Kou e
coll. hanno documentato una incidenza di meno del 10%. Molti
pazienti con esperienze di aritmie ventricolari sostenute prima
dello shock del defibrillatore hanno riscontrato pochi o nessun
sintomo.La disponibilità di informazioni diagnostiche nella
forma di intervalli RR e elettrocardiogrammi registrati può
senza dubbio migliorare la capacità di identificare la frequenza
di aritmie ventricolari ricorrenti in pazienti con ICD.
L´informazione derivata dagli elettrocardiogrammi registrati
suggerisce che in assenza di sintomi severi, approssimativamente
il 25% degli episodi di aritmie trattati con la terapia del
defibrillatore sono dovute a tachicardie sopraventricolari.
Inoltre , approssimativamente il 40% dei pazienti con ICD hanno
esperienze di scariche di ICD in assenza di sintomi severi per
un ritmo di origine non ventricolare.
Predittori di
ricorrenza di aritmia dopo impianto
L´attuale incidenza di
ICD shocks varia alquanto da studio a studio ed è influenzata
soprattutto dalla popolazione studiata che riceve l´ ICD.
Comunque, l´ incidenza attuale di shock del defibrillatore
negli ultimi 5 anni che sono stati ritenuti appropriati
(documentati elettrocardiograficamente come VT o preceduti da
sintomi severi) sono compresi tipicamente in un range tra il
60% e 70%. Fattori documentati come indipendentemente associati
alla scarica dell´ ICD dopo l´ impianto includono la frazione di
eiezione del ventricolo sinistro, l´inducibilità di TV rapide e
polimorfe o fibrillazione, la terapia con amiodarone e l´
arresto cardiaco. I pazienti con depressa funzione ventricolare
sinistra sembra che abbiano una attuale incidenza della prima
scarica dell´ICD che è almeno due o tre volte più alta rispetto
ai pazienti con normale funzione del ventricolo sinistro. Altri
fattori che possono essere associati con la frequenza e il
tempo di scarica dell´ ICD includono le patologie a carico delle
arterie coronarie, i disturbi elettrici primari,i bypass delle
arterie coronarie e la terapia con beta bloccanti.Fattori non
associati con il tempo di scarica dell´ICD includono l´età del
paziente e il sesso.
Dispositivi di
terapia-seriale negli ICD: Implicazioni per la guida
L´utilizzo di dispositivi
di terapie- seriali per il controllo delle aritmie ventricolari
pericolose per la sopravvivenza ha esteso la possibilità di
utilizzare il trattamento ICD per una minore gamma di frequenza
di TV ed ha eliminato gli shock dati in assenza di sintomi per
molti pazienti con aritmie ventricolari. L´efficacia della
stimolazione antitachicardica è stata ben documentata nei
pazienti con TV sostenuta e può inoltre essere utile per
pazienti selezionati con un arresto cardiaco e TV sostenuta
inducibile. Un aspetto negativo connesso all´uso di dispositivi
di terapie- seriali è l´incrementato funzionamento dell´ICD
nella frazione di pazienti con pochi o assenti sintomi legati
agli episodi di TV. Questa terapia può ora essere usata anche in
pazienti con più frequenti episodi di TV, che aumentano la
possibilità che il paziente avvertirà un episodio che è
accelerato e associato con disfunzione emodinamica. Una durata
potenzialmente più lunga degli episodi di TV richiede il
rilascio di terapie seriali efficaci e, nei pazienti con
dispositivi di terapie-seriali vi possono essere possibili
accelerazioni dell´aritmia in seguito alla stimolazione
antitachicardica. Inoltre , TV con frequenza minore che si
sovrappongono con tachicardie sopraventricolari possono
potenzialmente scatenare TV emodinamicamente scarsamente
tollerate. Così, sebbene le terapie seriali prevengono gli shock
in molti pazienti che ricevono un ICD per TV, esse possono in
realtà aumentare i rischi che si possono avere durante la guida
in pazienti selezionati con dispositivi ICD.
Utilizzo di Farmaci
Antiaritmici o Terapia Ablativa Aggiuntivi
L´utilizzo di terapie
aggiuntive quali farmaci antiaritmici o terapia ablativa può
risultare vantaggioso nel diminuire la frequenza di episodi di
aritmia e di shock sintomatici dell´ICD. I farmaci antiaritmici
possono prevenire gli episodi di TV, rallentare la frequenza
della tachicardia e renderla più probabilmente tollerabile
emodinamicamente e sensibile al sterminamento mediante
stimolazione. Farmaci selezionati possono. ridurre l´energia
richiesta per la defibrillazione e prevenire tachicardie
sopraventricolari che possono scatenare inappropriate terapie
dell´ICD. L´utilizzo di farmaci antiaritmici, comunque, deve
essere affrontato con cautela. Effetti proaritmici possono
risultare in una aumentata frequenza di aritmie che possono
essere meno sensibile alla terapia con ICD e possono aumentare
il fabbisogno di energia per la defibrillazione. Il
rallentamento della frequenza di TV può esitare in una
sovrapposizione col ritmo sopraventricolare durante sforzo o
attività fisica.
L´ablazione
trans-catetere può assicurare il controllo dell´aritmia senza
rischi proaritmici. Studi preliminari in pazienti altamente
selezionati hanno suggerito una possibile percentuale di
successi come indicato dalla non indicibilità di TV e dal
controllo a breve termine dell´aritmia in più del 75% dei
pazienti con TV sostenuta che si erano sottoposti ad ablazione
trans-catetere. Così, la terapia ablativa trans-catetere può far
ben sperare in pazienti selezionati con patologia coronarica che
hanno frequenti o incessanti episodi di TV prima o dopo una
terapia ICD pianificata.
Disposizioni di legge
Italia
Art. 320 del Regolamento
di esecuzione e di attuazione del Codice della strada:
Affezioni cardiovascolari
La patente di guida non
deve essere rilasciata né confermata ai candidati o conducenti
colpiti da un'affezione cardiovascolare ritenuta incompatibile
con la sicurezza della guida. Nei casi dubbi. ovvero quando
trattasi di affezioni cardiovascolari corrette da apposite
protesi, il giudizio di idoneità verrà espresso dalla
commissione medica locale che potrà avvalersi della consulenza
di uno specialista appartenente alle strutture pubbliche. La
commissione medica locale terrà nel debito conto i rischi o
pericoli addizionali connessi con la guida di veicoli
conducibili con le patenti delle categorie C, D, E. B.
Comunità Europea
In base alle
raccomandazioni del European Working Group on Cardiac Pacing,si
possono definire tre categorie:
Classe I : pazienti con
impianto profilattico che non hanno nessuna restrizione. La
presenza di aritmie del tutto asintomatiche non impongono alcuna
restrizione.
Classe II : pazienti con
restrizioni temporanee. Una sospensione temporanea va
raccomandata per 6 mesi dopo un impianto. Se durante questo
periodo non si osservano erogazioni di shock, il paziente va
considerato a basso rischio e il permesso alla guida può essere
concesso. Se, al contrario, si documenta la erogazione di shock,
in qualunque condizione, con o senza sincope, il permesso di
guida va revocato per altri 6 mesi di osservazione.
Classe III : pazienti con
sospensione permanente della patente.
Pazienti con patente di
tipo commerciale oppure sintomatici per ricorrenza di sintomi
correlati a TV/FV.
Conclusioni
I pazienti con
tachicardie ventricolari (TV) ben tollerate hanno, come iniziale
terapia, un programma antitachicardico implementato nel
dispositivo impiantato che è in grado di interrompere l´evento
aritmico che , in caso di recidiva e/o accelerazione, può essere
interrotto mediante erogazione di shock endocardici.
Al contrario, i pazienti
che hanno episodi di TV molto rapide e/o fibrillazione
ventricolare e sincope, hanno sin dall´inizio, terapie con
erogazione automatica di shock. L´erogazione di shock è molto
precoce ma non tanto da evitare iniziali sintomi da
ipoperfusione cerebrale come la sincope e la perdita di
coscienza. I sintomi sono correlati anche alla gravità della
malattia cardiaca sottostante, essendo le tachicardie
idiopatiche meglio tollerate che non quelle in cuori con
funzione sistolica già compromessa di base.
Pertanto è fondamentale
stabilire nel singolo paziente non solo la gravità e la
ricorrenza dell´aritmia, ma anche il rischio di sincope
correlato all´aritmia stessa.
Per i pazienti che
guidano dopo l´impianto di un ICD, i farmaci o la terapia
ablativa possono essere presi in considerazione per prevenire
frequenti recidive. Episodi di tachicardia
sopraventricolare possono essere aggressivamente trattati
mediante appropriate programmazioni e farmaci o mediante terapia
ablativa. L´affidabilità della programmazione della terapia del
defibrillatore e/o di terapie preventive o curative dovrebbero
essere valutate non solo nel laboratorio di elettrofisiologia
prima della dimissione dall´ospedale ma anche durante un ben
definito periodo di follow-up clinico (Tabella 1). Questo
periodo di follo-up terrà conto di fattori quali la presenza e
la frequenza di aritmie clinicamente evidenti, la funzione
ventricolare sinistra, l´utilizzo di farmaci e/o terapie
ablative aggiuntivi e le risposte osservate al momento dello
studio elettrofisiologico. Riguardo alla durata del periodo di
osservazione ed ai criteri per la riammissione alla guida vi
sono parerei discordanti: Larsen ed altri suggeriscono che i
pazienti senza episodi di aritmia per una durata di 6 mesi
cadano in gruppo di rischio sufficientemente basso da permettere
la ripresa della guida.Alcuni autori propongono una sospensione
di 12 mesi. Se durante questo periodo gli episodi aritmici non
destabilizzano il paziente, questi può essere considerato a
basso rischio e può essergli concesso il permesso alla guida per
un anno. Al contrario, i pazienti con sincope correlata alle
aritmie ventricolari e con shock frequenti vanno considerati non
idonei alla guida. In conclusione, non è l´impianto dell´ICD che
condiziona l´abilità alla guida, al contrario, sono le
condizioni cliniche che determinano il profilo del rischio.
OBBLIGO DELLE CINTURE
DI SICUREZZA
Premesso
che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 87 del 13
aprile 2006 il decreto legislativo n. 150 del 13 marzo 2006 con
il quale viene data attuazione alla
direttiva europea
2003/20/CE. L´obbligo delle cinture di sicurezza scatta anche
per alcune categorie di veicoli e di utenti finora escluse:
autisti di taxi e auto a noleggio all´interno dei centri
abitati, i conducenti di autocarri di peso superiore a 3,5 t e i
passeggeri, i conducenti di autobus di peso superiore a 5 t e i
passeggeri. Più in generale si può affermare che ogni volta che
si occupa un posto su un veicolo dotato di cinture di sicurezza,
diventa obbligatorio per tutti - conducente e passeggeri - farne
uso.
Il decreto che modifica
alcuni articoli del Codice della strada, in particolare l'art.
172
(Uso delle cinture di
sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini), introduce
nuovi obblighi e modalità per il trasporto dei bambini in auto.
E' stato rivisto anche
l´elenco dei soggetti esenti dall'obbligo delle cinture di
sicurezza, tra questi rimangono:
1.
gli appartenenti alle forze di polizia e ai corpi di polizia
municipale e
provinciale
in servizio di emergenza;
2.
i conducenti e gli addetti dei veicoli del servizio antincendio
e sanitario in
caso di intervento di
emergenza; gli appartenenti alle forze armate nell'espletamento
di attività istituzionali nelle situazioni di emergenza;
3. i passeggeri dei
veicoli M2 ed M3 autorizzati al trasporto di passeggeri in
piedi ed adibiti al
trasporto locale e che circolano in zona urbana;
4.
le persone che,
sulla base di certificazioni sanitarie, risultano affette da
patologie particolari o
presentano condizioni fisiche che costituiscono
controindicazione
specifica all'uso dei dispositivi di ritenuta.;
5. le donne in stato di
gravidanza sulla base della certificazione rilasciata dal
ginecologo curante che
comprovi condizioni di rischio particolari conseguenti
all'uso delle cinture di
sicurezza.
I pazienti portatori di
pacemaker e defibrillatori (ICD) in alcune circostanze possono
rientrare nella categoria n 3 prevista dalla nuova Tabella del
2006. Va precisato pero' che non tutte le persone con un
pacemaker o un defibrillatore hanno la necessità dell'esonero.
Infatti solo in casi specifici, nei quali la tasca del
dispositivo si viene a trovare proprio sotto la cintura di
sicurezza ( pettorale sinistra, sottoclavicolare) e si dovesse
trattare di soggetti molto magri e con estroflessione del
dispositivo, l'utilizzo della cintura potrebbe portare come
conseguenza dolore e decubito del dispositivo. Pertanto in
questi casi, valutati di volta in volta dal Centro di
Cardiostimolazione, è possibile richiedere un certificato medico
che ne attesti la oggettiva necessità di esonero. In questi casi
andrà esibito alle Forze dell'Ordine sia il Cartellino Europeo
che dimostra l'effettivo intervento subito con tutti i dati del
paziente, sia il certificato medico che ne esonera l'uso.
Ovviamente l'esoneo non è valido se lo stesso paziente si trova
nell'autoveicolo in qualità di soggetto trasportato e pertanto
non suscettibile di particolari traumi sulla tasca di
alloggiamento del dispositivo poiche' si viene normalmente a
trovare con le cinture di sicurezza posizionate
controlateralmente al dispositivo.
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