LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ:

CHE COS’È E COME SI OTTIENE


 

G. Rosato ; F. Candelmo; E. Di Lorenzo; T. Lanzillo; F. Manganelli;

L. Marino; F. Rotondi.

A..O.R.N. “San Giuseppe Moscati” - Avellino


 

 

DEFINIZIONE

La certificazione è il mezzo per attestare, attraverso un certificatore indipendente, l'attitudine di un organismo nel fornire un servizio, un prodotto o un sistema conforme alle esigenze dei clienti e alle esigenze regolamentari.

La certificazione di qualità, quindi, è uno strumento di tutela e di garanzia per i cittadini, i committenti (finanziatore regionale) e i dipendenti, finalizzato alla verifica del livello della qualità organizzativa (di struttura e di processo), di quella professionale e metodologica (valutazione degli esiti e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali) possedute dall’organizzazione ospedaliera.

Si tratta di una certificazione fondamentale e prestigiosa per una Struttura Sanitaria.

Dotarsi di un sistema di gestione per la qualità significa dare la garanzia al paziente di un percorso di cura standardizzato e trasparente, continuamente sottoposto a verifiche di efficacia ed efficienza in linea con il principio ispiratore della norma UNI EN ISO 9001: “miglioramento continuo”.

Le Iso 9000 sono norme internazionalmente riconosciute e prevedono una serie di criteri e di regole di buona organizzazione che le strutture devono mettere in atto per poter assicurare agli utilizzatori (in questo caso i pazienti) prestazioni conformi agli standard di qualità dichiarati.

Il significato della certificazione è duplice, perché costituisce un importante passo per "l'accreditamento delle strutture sanitarie" e, soprattutto, una garanzia per i cittadini che si rivolgono alla struttura. In pratica, ogni paziente può contare sul fatto che le prestazioni ricevute rispettano gli standard promessi in termini di qualità, trasparenza e rispetto della privacy. Standard che vengono adottati per tutti i pazienti indistintamente, a prescindere dal singolo medico o infermiere che li accoglie.

Contribuiscono, se correttamente recepite ed integrate con gli standard clinici delle società scientifiche e degli organismi internazionali di accreditamento, a sviluppare una solida piattaforma organizzativa e un metodo di lavoro, a sostegno della sicurezza delle attività, con soddisfazione degli assistiti e del personale coinvolto. La normativa richiede che vengano definite con chiarezza le diverse responsabilità e le modalità più corrette per la gestione delle risorse promuovendo la pianificazione e il controllo delle prestazioni, la valutazione dei risultati ottenuti, l’individuazione dei punti di forza e delle aree di miglioramento. Il tutto, con forte mandato della Direzione e supporto dei Referenti Qualità dei reparti e servizi.”.

Nell’attuale Sistema Sanitario Nazionale l’accreditamento istituzionale costituisce un sistema di regolamentazione pubblica ed è il presupposto indispensabile affinché una struttura sanitaria possa essere considerata soggetto idoneo ad erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario Nazionale (usufruendo quindi di finanziamenti del fondo sanitario nazionale).

Uno dei risultati più importanti del processo di certificazione è, infatti, l'unitarietà di comportamento di tutto il personale. Gli standard prefissati riguardano tutte le fasi del ricovero, dall'accoglienza fino alla dimissione.

Essere certificati per la qualità non significa essere esenti da errori, ma dichiarare pubblicamente il proprio costante impegno a mantenere alto il livello di appropriatezza e sicurezza delle prestazioni, a beneficio del cittadino e a riconoscimento dell’operato di tutto il personale coinvolto.



 

CHE COSA SI VERIFICA: REQUISITI GENERALI E SPECIFICI.

 

La commissione esterna verifica due tipi di requisiti:

a) i requisiti generali che hanno carattere prevalentemente organizzativo e sono articolati in dieci sezioni (politica, pianificazione, comunicazione, struttura, attrezzature, formazione, sistema informativo, procedure, verifica dei risultati, miglioramento).

b) i requisiti specifici che sono volti a valutare le varie funzioni sanitarie da un punto di vista tecnico-professionale, contestualizzando il modello nello specifico settore di attività (ad es. cardiologia, ginecologia; neurologia;). La verifica dei requisiti specifici interessa in particolare l'ambito strutturale e tecnologico.

 

IL PERCORSO

Il modello organizzativo è costituito da quattro ambiti principali:

  1. Mission e Politica di miglioramento

  2. Gestione delle risorse umane e –tecnologiche

  3. Gestione delle attività: descrizioni e analisi dei percorsi del paziente

  4. Strumenti di verifica e di monitoraggio del sistema

I quattro elementi costitutivi del Modello sono interdipendenti. L’implementazione e la formalizzazione di opportuni strumenti per la gestione dei singoli ambiti innesca una circolarità virtuosa, tesa a “FARE SISTEMA”, in cui coerenza e condivisione ne sono parole chiave.


 

- Mission e Politica di miglioramento

La mission è la finalità che la Direzione dell’Unità Operativa si pone ed ha lo scopo di guidare e ispirare tutti i soggetti coinvolti ed è in base ad essa che viene definita la politica di miglioramento continuo dell’Unità Operativa stessa.

La mission dell’Unità Operativa deve essere coerente con la mission aziendale e la sua forza sta nella capacità di diffusione verso l’interno dell’Organizzazione e verso l’esterno attraverso la Carta dei Servizi e tutti i sistemi di comunicazione istituzionale.

La definizione della politica di miglioramento è data dall’esplicitazione degli obiettivi sottesi alla mission e definiti alla luce di opportunità da cogliere o in relazione a criticità da risolvere.

Il processo strategico di individuazione degli obiettivi deve essere oggettivo, condiviso e misurato.

  • oggettivo, basato su dati e informazioni, nel rispetto delle direttive e normative di riferimento,

  • condiviso da tutti i portatori di interesse: Istituzioni ed Enti, Direzione strategica aziendale, Unità Operative/ Servizi aziendali;

  • misurato da un sistema di indicatori opportuni per il monitoraggio dell’efficacia degli impegni attuati per raggiungere gli obiettivi.

La mission dell’Organizzazione, pertanto, diviene il suo scopo, la sua ragion d’essere e al tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre; un esempio di politica di miglioramento che si avvale di un sistema di indicatori per la misurazione dell’efficacia degli impegni intrapresi.


 

- Organigramma e Gestione delle risorse: umane e strumentali-tecnologiche

L’Organigramma è lo strumento di formalizzazione della gerarchia organizzativa e descrive la struttura rendendo esplicite le Responsabilità Organizzative e Funzionali.

La formalizzazione e condivisione dell’organigramma rappresenta il primo passo per l’applicazione del modello organizzativo.

Il personale che opera in una Organizzazione rappresenta una risorsa preziosa ma anche critica all’interno dell’organizzazione stessa.

Il valore che il personale riveste sta nella professionalità e nella competenza e di conseguenza è necessario dare massima importanza allo sviluppo e all’aggiornamento di tali risorse.

Un sistema per la gestione delle risorse umane deve articolarsi attraverso:

- la definizione del profilo professionale da rivestire;

- la scheda individuale,

- il piano formativo di tutto il personale.

La gestione delle risorse strumentali e tecnologiche è fondamentale per l’Organizzazione che deve trovare un modello organizzativo capace di tenere sottocontrollo tutte le risorse strumentali e tecnologiche con il necessario coinvolgimento di altre strutture aziendali quali : l’Ufficio Tecnico, l’Ingegneria clinica ecc.

All’Unità Operativa è comunque demandato il controllo e le verifiche per garantire il buon funzionamento di dette risorse in quanto gli strumenti e gli apparecchi necessari per lo svolgimento delle attività e per la gestione delle emergenze e delle urgenze sono strettamente connessi alla specificità delle singole Unità Operative.

In questa accezione le risorse strumentali sono riconducibili all’abilità e professionalità del personale.

 
- La Gestione delle attività: descrizioni e analisi dei percorsi del paziente

Il modello organizzativo per la gestione delle attività dell’Unità Operativa deve necessariamente tener presente tutto il percorso del Paziente all’interno della struttura: dall’accettazione, alla prestazione, al ricovero, alla dimissione o all’eventuale trasferimento ad altra struttura.

La descrizione dettagliata delle attività e dei controlli di ciascun percorso permette di fare emergere eventuali “criticità” e di definire le responsabilità, le figure coinvolte e i settori dell’Unità Operativa preposti allo specifico percorso. ( Struttura organizzativa a matrice per percorsi; mappa dei percorsi del paziente che accede all’unità Operativa).


 

Strumenti di verifica e di monitoraggio del sistema

L’affidabilità e l’efficacia di un modello organizzativo deve essere costantemente monitorato attraverso strumenti di verifica interna e periodica e introdurre l’utilizzo abituale di strumenti di riesame e di indagine di soddisfazione.

Il modello organizzativo deve quindi prevedere la programmazione di Audit interni da condurre periodicamente.

A cadenza annuale è previsto anche il riesame da parte della Direzione per la validazione del modello organizzativo e per la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

L’affidabilità e l’efficacia del sistema viene monitorato attraverso la verifica del grado di soddisfazione interna (customer people) ed esterna (customer satisfaction).


 

MIGLIORAMENTO CONTINUO E RENDIMENTO DELL’ORGANIZZAZIONE

Per poter rendere credibile e misurabile il miglioramento continuo sono necessari strumenti organizzativi che consentano di attivare e garantire nel tempo un processo sostenibile:

  • analisi dei rischi di ciascun percorso Paziente (frequenza annuale)

  • indicatori per ciascun percorso Paziente (monitoraggio continuo)

  • sistema per la gestione delle anomalie e delle azioni di miglioramento (monitoraggio continuo).

Per ogni percorso vengono identificati gli indicatori da monitorare, relativi alle seguenti quattro tipologie:

  • Indicatori di esito, risultato clinico

  • Indicatoridi appropriatezza, aderenza a linee guida/rilevanza clinica

  • Indicatori di processo, performance della Organizzazione e della Struttura

  • Volumi di attività, indicatori quantitativi/ tipologia e target pazienti.

Il monitoraggio degli indicatori consente alla Direzione dell’Unità Operativa di programmare incontri periodici con tutto il Personale attivando in tal modo un processo di coinvolgimento e di responsabilizzazione nell’attività di verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.


 

CONCLUSIONI

Appare chiaro, per quanto detto finora, che in un qualunque progetto di miglioramento organizzativo è necessario collegare gli obiettivi con il piano di intervento e con la successiva verifica di efficacia mediante il monitoraggio degli opportuni indicatori. Un sistema di qualità, infatti, è l'insieme della struttura organizzativa, delle procedure e delle risorse necessari a definire e conseguire gli obiettivi di qualità aziendale.

Ricordiamo che "la gestione per la qualità è responsabilità di tutti i livelli direttivi e che la sua attuazione coinvolge tutto il personale".

I metodi e gli strumenti utilizzati, per verificare lo standard qualitativo, sono la Garanzia della Qualità e il Controllo della Qualità ( tutte le attività e le procedure tecnico - operative attuate per assicurarsi che un prodotto o un servizio rispetti gli standard qualitativi).

Quali sono i vantaggi per un' Azienda certificata

  • Miglioramento dell'immagine aziendale: più prestigio e credibilità.

  • Aumento della produttività e quindi maggiori profitti.

- Maggiore potere contrattuale.

      • Maggiori garanzie di qualità per i clienti- pazienti

L'Azienda deve scegliere ed affidare ad una persona competente e preparata la gestione del programma/sistema di qualità. Il responsabile deve verificare la corretta impostazione, applicazione ed efficacia del piano di qualità.

E’ difficile ed impegnativo conseguire la certificazione di qualità di una Unità Operativa, ma è molto più impegnativo il mantenimento degli standards di qualità conseguiti. La Direzione deve occuparsi di effettuare controlli periodici del piano di qualità aziendale, per verificarne l'efficienza ed i risultati ed eventualmente apportare delle modifiche.Un sistema di qualità prevede una serie di documenti quali:

- Manuale della qualità ( è il documento principale a cui si fa riferimento durante la stesura e la realizzazione di un Progetto della Qualità)

- Procedure operative ( le linee guida date dalla certificazione ISO 9000 per l'applicazione di attività aziendali inerenti alla qualità).

Possiamo, pertanto, ritenere che per la buona riuscita del progetto occorrono i seguenti accorgimenti:

  • leadership della Direzione dell’Unità Operativa motivata;

  • coinvolgimento di tutto il personale dell’Unità Operativa;

  • coinvolgimento delle funzioni aziendali preposte alla Qualità – Accreditamento – Risk management, Ingegneria clinica – Ufficio Tecnico, Farmacia Ospedaliera, Ufficio Personale- Ufficio Formazione, Direzione Sanitaria;

  • definizione di concreti e misurabili obiettivi;

  • attivazione Staff Qualità e organizzazione a gruppi di lavoro;

  • semplificazione sistema procedurale con orientamento all’utilizzo di check list e misurazione indicatori;

  • calendarizzazione di incontri tra Direzione e Personale dell’Unità Operativa per valutare l’andamento degli indicatori e aggiornare il Piano di miglioramento;

  • programmazione di momenti di verifica interna;

  • agevolare incontri per il benchmarking tra le Unità Operative partecipanti al Progetto.

In conclusione si deve porre l’attenzione sul fatto che la Certificazione ISO 9001 non si deve perseguire con lo scopo di raggiungere un attestato di cui effigiarsi ma con la volontà di accrescere una cultura organizzativa capace di mettere in discussione e di verificare l’efficienza e l’efficacia di consolidati “modus operandi” al fine di accrescere la credibilità con cui l’organizzazione si auto responsabilizza nel rispettare le regole stabilite e nella pragmaticità di misurare i risultati raggiunti.

BIBLIOGRAFIA


 

1) Baraghini G., Capelli M. – “Il Sistema Qualità ISO 9000 in Sanità” - Franco Angeli, 1998


 

2) Baraghini G.,Trevisani B., Rolli L. –“Le ISO 9000 in Sanità/La vision”- Franco Angeli, 2002


 

3) Jackson S. – “Il modello EFQM in Sanità” - Centro Scientifico, 2002


 

4) Montefusco R. – “ Certificare il Sistema di Qualità”- Isedi, 1995


 

5) Pacchi C.,Berti F.,Di Stefano A.,Natalucci G.,Scarpetta M.”Qualità in Organizzazioni sanitarie" - Franco Angeli, 2002-


 

6) Pasini E., Opasich C., Scherillo M. – “ISO 9000: linee guida per un Sistema di Qualità nel mondo sanitario”- G. Ital. Cardiol: 1998; 28: 397- 404


 

7) Pasini E., Scweiger., Scherillo M., Maugeri C., Ramponi C. “ Glossario dei termini di management e qualità” – Ital. Heart J. Suppl. 2001; 2: 754-60


 

8) Bovenzi F.M., Pitocchi O..- “La Qualità certificata nelle cardiologie della Regione Toscana”- ANMCO 2009