la gestione
“medica” del paziente
con dissezione aortica.
Pio Caso, Luigi Nunziata*, Sara Hana Weisz*, Giuseppe Petrone,
Guido Tassinario*,Sergio Severino, Raffaele Calabrò*
U.O.S. Diagnostica Non Invasiva-Dipartimento di Cardiologia
AO Monaldi (NA)
*Cattedra di Cardiologia – Seconda Università degli Studi di
Napoli –
AO Monadi Napoli
Dissezione aortica
Nell’ambito
delle sindromi aortiche acute, la dissecazione è la
patologia più rappresentata. E’ tra le malattie cardiovascolari
a più alta mortalità, con una incidenza di circa 5-20
persone/milione/anno, e generalmente è caratterizzata da una
presentazione acuta che insorge come evento
drammatico.
È caratterizzata da una improvvisa lacerazione della parete
intimale del vaso, che consente al sangue, spinto dalla forza
della pressione arteriosa, di formare un secondo lume detto
"falso lume". La colonna di sangue che avanza in genere si
estende distalmente e, meno comunemente, in senso prossimale, a
partire dall'iniziale lacerazione intimale. La dissezione si
verifica all'interno della media e può rompersi verso
l'avventizia o al contrario verso l'intima. La dissezione
dell'aorta può avere origine a qualunque livello, ma le sedi più
comuni sono l'aorta ascendente prossimale entro 5 cm dalla
valvola aortica e l'aorta discendente toracica appena al di
sotto dell'origine dell'arteria succlavia sinistra. Raramente,
la dissezione è confinata a singole arterie (es. le arterie
coronarie o carotidi). La morte spesso avviene per rottura
dell'aorta, abitualmente all'interno della cavità pericardica o
della cavità pleurica sinistra.1
Classificazione
In rapporto
alla sede ed alla estensione della dissezione sono state
proposte varie classificazioni, le tre classificazioni attuali
effettuano tale distinzione (se la zona ascendente è interessata
o meno).2,3,4 (Fig.1)
·
DeBakey
o
Tipo I –
nasce nell’aorta ascendente e si estende
o
Tipo II –
confinato nell’aorta ascendente
o
Tipo III –
nasce nell’aorta discendente e si estende
·
Stanford
o
Tipo A – se
coinvolge l’aorta ascendente
o
Tipo B – se
non coinvolge l’aorta ascendente
·
Descrittivo
o
Prossimale –
Tipo I e II di DeBakey e Tipo A di Stanford
o
Distale -
Tipo III DeBakey e Tipo B di Stanford

Fig.1
Classificazione di De Bakey e Stanford
1.
Nuova
Classificazione
(European Society of Cardiology)1 (Fig.2)
o
Classe 1:
Dissezione aortica tipica con flap intimale tra vero e falso
lume
o
Classe 2:
Ematoma/Emorragia Intramurale
o
Classe 3:
Discreta/Subtotale Dissezione senza ematoma
o
Classe 4:
Placca Aortica Ulcerata
o
Classe 5:
Dissezione Iatrogena / Traumatica

Fig.2
Nuova Classificazione
Circa il 70% delle dissecazioni
avviene nel tratto ascendente, che è anche il punto più
pericoloso per la sopravvivenza del
paziente.
La dissezione è considerata acuta se < 2 sett. e cronica se
> 2 sett.
Eziologia
Nel
meccanismo patogenetico di questa malattia si riconoscono
fattori predisponesti generali e locali su cui interagiscono
fattori che determinano l'evento acuto dissecante.5
I Fattori
predisponenti sono:
·
I processi
degenerativi della parete aortica: si identificano nella
medionecrosi cistica di Erdheim, caratterizzata da
frammentazione delle fibre elastiche, perdita di cellule
muscolari lisce, fibrosi ed accumulo di sostanza mucide in spazi
pseudocistici. La degenerazione aumenta con l' età, l'
ipertensione arteriosa o condizioni che aumentano lo stress
emodinamico sulle pareti vasali.
·
Anomalie
genetiche: sindrome di Marfan e sindrome di Ehler-Danlos.
·
Ectasia
anuloaortica.
·
Valvola
aortica bicuspide.
·
Aterosclerosi.
·
Coartazione
aortica.
·
Gravidanza
(3° trimestre e primi mesi del puerperio): essa può condizionare
un aumento della pressione arteriosa differenziale ed effetti
ormonali sulla struttura dei tessuti connettivi.
I Fattori
determinanti sono :
·
I traumi
accidentali del torace.
·
Lesioni
iatrogene: cannulazione aortica, anastomosi prossimale di un
bypass aortocoronarico, etc.
Manifestazioni cliniche
L’esordio clinico avviene con dolore toracico, presente
in quasi tutti i pazienti con normale stato di coscienza. Il
dolore insorge in maniera brusca ed è di intensità
insopportabile. Viene spesso definito come lacerante o
trafittivo
(cosiddetto "a colpo di pugnale"), spesso accompagnato da
manifestazioni vagali quali sudorazione, nausea, vomito e
perdita di coscienza. Con la diminuzione del flusso sanguigno ad
organi importanti possono verificarsi deficit neurologici
centrali (sincope, emiparesi) o midollari (tetraplegia
o paraplegia). La localizzazione più comune è il precordio,
talvolta addome ed è frequente un dolore nell'area
interscapolare, soprattutto quando la dissezione coinvolge
l'aorta discendente toracica.
Il dolore della dissezione aortica è spesso migrante,
cioè si sposta frequentemente dalla sede di origine della
lacerazione intimale lungo l'estensione della lesione aortica.
Occasionalmente, la dissezione si presenta con sintomi
riferibili a occlusione arteriosa acuta (es., ictus, IMA o
infarto intestinale, paraparesi o paraplegia per interruzione
dell'apporto ematico al midollo spinale o ischemia di un arto).
Tale quadro clinico può mimare un'embolia arteriosa.
Nei 2/3 dei
pazienti circa si riscontra una riduzione o la totale assenza
dei principali polsi arteriosi, talora ad andamento
intermittente. Un soffio da insufficienza aortica è
rilevabile nei 2/3 dei pazienti portatori di una dissezione
prossimale,
essa può
essere dovuta ad una dilatazione della radice aortica o dell'
anulus in modo che le cuspidi valvolari non coaptino più.
Possono essere presenti i segni periferici dell'insufficienza
aortica.
Raramente,
una grave insufficienza aortica acuta può causare
insufficienza cardiaca.
Alcuni pazienti presentano una grave ipertensione sistemica.
Altre volte, possono essere presenti ipotensione e
shock dovuti a tamponamento cardiaco, rottura intrapleurica
o intraperitoneale o ancora alla dissezione dei tronchi sopra
aortici.
È comune un
versamento pleurico sinistro, dovuto a una raccolta
infiammatoria sierosa periaortica o a stravaso di sangue nella
cavità pleurica sinistra.
Le
complicanze neurologiche comprendono ictus, paraparesi o
paraplegia da ischemia del midollo spinale e neuropatie
ischemiche periferiche da brusca occlusione dell'arteria che
fornisce sangue all'arto. La fuoriuscita di sangue dalla
dissezione all'interno della cavità pericardica può causare
tamponamento cardiaco.
Sono comuni
una leucocitosi e un'anemia di grado lieve, se si
ha uno stravaso di sangue fuori dall'aorta (bisogna sempre
considerare la possibilità che del sangue venga aspirato dalla
pleura sinistra). L'AST e la CK sono solitamente
normali. La LDH può essere aumentata per l'emolisi che può
verificarsi all'interno del falso lume.6
Registro
IRAD
Nel 1996 è stato istituito un registro
internazionale, denominato International Registry of Acute
Aortic Dissection (IRAD), con lo scopo, quindi, di identificare
ed approfondire le caratteristiche epidemiologiche, cliniche,
diagnostiche e terapeutiche della malattia, allo stato
dell’arte. L’IRAD è un registro multicentrico che raccoglie i
dati clinici di 22 centri cardiovascolari presenti in 8 paesi,
quali gli Stati Uniti, il Giappone, la Svizzera, l’Austria, la
Germania, la Spagna, la Norvegia e l’Italia. Questi dati,
raccolti attraverso un “data-form” standard con 290 variabili,
sono inviati per l’elaborazione al centro coordinatore presso
l’Università del Michigan (USA).
Il Registro ha fatto conoscere e divulgare
molti dati inerenti le dissecazioni,
tra i molti dati, l’IRAD ha confermato essere il sesso maschile
il più colpito dall’evento dissecativo, con un rapporto M/F di
2/1, mentre l’età più interessata è stata la settima decade. Le
forme di tipo A, ad origine dall’aorta ascendente sono risultate
circa il 60%, più comuni quindi rispetto alle forme di tipo B,
ad origine dopo l’emergenza dell’arteria succlavia sinistra.
Curiosamente, l’età media dei pazienti europei è risultata più
bassa rispetto a quella dei pazienti arruolati nei centri del
nord america (59.7 vs 63.6, p<0.001), i quali peraltro erano
stati con più frequenza già sottoposti a terapie chirurgiche e/o
endovascolari, per patologie aortiche o cardiache.
Nella storia dei pazienti IRAD, l’ipertensione
è stata evidenziata in circa 3 casi su 4, mentre disordini
genetici predisponenti, come la Sindrome di Marfan e la
bicuspidia valvolare aortica, si sono rivelati in circa il 5%
dei pazienti. Il dolore toracico ha interessato la quasi
totalità dei casi (95%), mostrando caratteristiche differenti
nelle forme A, ove è risultato localizzato più anteriormente,
rispetto alle B, ove era più presente in sede interscapolare.
L’ipertensione arteriosa è stata rilevata maggiormente nei
pazienti “B” rispetto agli “A”, ove invece l’ipotensione,
l’assenza di polsi arteriosi e lo stroke sono stati più comuni.
In circa il 31% di questi pazienti l’ECG era nella norma, mentre
l’RX del torace ha mostrato una dilatazione mediastinica o un
contorno aortico anormale (quasi l’80% dei casi). Il primo esame
diagnostico strumentale nei pazienti IRAD è stato la TC, ed in
circa il 60% dei casi più esami si sono resi necessari.
Nel
Registro, la mortalità ospedaliera nelle forme di tipo A, con
indicazione all’intervento chirurgico, è stata del 23%, mentre
nelle forme B, indipendentemente dal trattamento, medico,
chirurgico o endovascolare, è stata del 12% circa. La stabilità
o l’instabilità clinica di questi pazienti all’arrivo in
ospedale, caratterizzata, quest’ultima, dalla presenza o meno di
infarto miocardico, stroke, tamponamento cardiaco, versamento
pleurico, ematoma periaortico, ischemia viscerale, insufficienza
renale acuta, od ischemia degli arti inferiori, sono risultate
essere il principale fattore predittivo del decorso
post-trattamento, sfavorevole in caso di instabilità.7,8,9
Presidi
diagnostici per la dissezione aortica
v
Angiografia
v
Ecocardiografia (TTE+TEE)
v
TAC
v
RMN
Lo studio della dissecazione aortica è fondato
dall’evidenza di: breccia di entrata, falso lume e rapporto di
questo con il vero lume, estensione della dissecazione, presenza
di breccia di rientro, coinvolgimento dei vasi che originano
dall’aorta e loro pervietà, origine di questi ultimi dal vero o
dal falso lume. Sono tutti dati fondamentali a porre
l’indicazione o meno all’intervento chirurgico e per programmare
una adeguata strategia.
Angiografia
L’angiografia è una metodica che per la sua invasività, e
la lunghezza dei tempi è ormai ritenuta di seconda scelta nella
diagnosi delle dissecazioni di tipo B rispetto al TEE o alla TC
o alla Angio-RMN. E’ rivalutata per il trattamento endovascolare
delle dissezioni (posizionamento di stent graft, fenestrazione
del lembo di dissezione).
Ecocardiografia Transtoracica
L'ecocardiografia transtoracica bidimensionale trova un’ampia
indicazione alla diagnosi di dissezione. Ha una sensibilità che
varia dal 59% all’85% ed una specificità che varia tra il 63%
ed il 96%. Essa consente di identificare in maniera
assolutamente affidabile la dissezione dell'aorta ascendente, ma
non quella dell'aorta
discendente. Si può di
solito evidenziare il flap intimale flottante nel lume aortico,
il vero ed il falso lume e rilevare anche gradi subclinici di
rigurgito aortico.
Il flap deve
essere visualizzato in diverse proiezioni, deve muoversi
indipendentemente dalle pareti aortiche e strutture cardiache.
Il color Doppler dell’ecocardiogramma transtoracico e
transesofageo aiuta ad individuare l’ingresso del falso lume e
valutare la gravità del rigurgito aortico, quest’ultimo
dovuto ad una dilatazione della radice aortica o dell' anulus in
modo che le cuspidi valvolari non coaptino più
.
Talvolta riverberi o altri artefatti possono causare dell’iperecogenicità
lineari simulanti una dissezione
aortica.
Criteri differenziali degli artefatti lineari sono:
§
Gli artefatti
hanno margini non ben definiti
§
Talvolta si
estendono al di fuori della parete aortica
§
Mancano i
movimenti oscillatori tipici dei flaps
§
Il pattern
color-Doppler non viene modificato dalla presenza dell’artefatto10,11
Ecocardiografia Transesofagea
L’ecocardiografia transesofagea è una metodica molto sensibile e
specifica per diagnosticare la dissezione aortica. Essa
identifica brecce intimali da dissezioni molto limitate, molte
delle quali sono asintomatiche. La sua sensibilità per la
diagnosi di dissezione aortica è del 98-99%, molto simile alla
RMN e la TAC, mentre la sensibilità nell’individuare una rottura
intimale è del 73%, la specificità dell’ETE è compresa tra il
94-97%.
Indicazione all’ETE:
Ø
Definire la
sede della dissezione dell’intima (anche se piccola)
Ø
Rilevare il
coinvolgimento degli osti coronarici
Ø
Valutazione
peri-operatoria (localizzazione della breccia di ingresso,
flusso dal vero lume)
Ø
Costituire la
base dei successivi follow-up
TEE
Criteri Anatomici della Dissezione aortica:
Ø
BRECCIA:
interruzione continuità flap (valutazione anatomica e
color-Doppler)
Ø
VERO LUME:
espansione sistolica e collasso diastolico, assenza di contrasto
spontaneo, jet sistolico dal vero verso il falso lume.
Ø
FALSO LUME:
espansione diastolica, contrasto spontaneo o trombosi, flusso
ritardato o assente.
Vantaggi ETE:
o
Accuratezza
elevata
o
Semplice
esecuzione
o
Poco invasiva
o
Ripetibile
o
No contrasto
o
No radiazioni
o
Ampiamente
disponibile
o
Basso costo
o
Eseguibile in
situazioni diverse:
·
a letto del
paziente, in sala operatoria, in UTIC etc.
Limiti
ETE:
o
Operatore
dipendente
o
Non ottimale
per il tronchi sopraaortici
o
Fastidiosa
per il paziente
o
Non dà
informazioni precise sull’estensione del falso lume a livello
dell’aorta addominale e sui vasi splancnici che originano da
essa12,13
TAC e
Risonanza Magnetica Nucleare
La TAC e la
RM sono entrambe metodiche altamente sensibili. Esse sono in
grado di evidenziare il falso lume e seguire l’aorta fino alla
sua biforcazione, rivelando l’interruzione dei suoi rami. La TC
con mezzo di contrasto rappresenta una delle metodiche
strumentali più utilizzate per confermare il sospetto di una
dissezione aortica, avendo una elevata sensibilità nell'
individuare la lesione così come anche l'ecocardiografia
transesofagea. Altrettanto valida nell’identificare la lesione
aortica è la Risonanza Magnetica che rappresenta un' indagine
accurata nei casi di pazienti emodinamicamente stabili, mentre
risulta non proponibile in acuto per i prolungati tempi di
esecuzione e le difficoltà di accesso dei pazienti, spesso
emodinamicamente instabili e sotto supporto ventilatorio. La sua
sensibilità e specificità sono di circa il 100%. Essa risulta,
peraltro molto utile nel follow-up a distanza del paziente
operato.
Limiti
TAC:
o
radiazioni
ionizzanti
o
uso di
contrasto
o
non utile per
insufficienza aortica
o
sensibilità
non eccellente (senza mdc)
Limiti RM:
o
scarsa
disponibilità
o
non indicata
in pz instabile
o
controindicata in portatori di pace-makers, clips metalliche etc14
Gestione medica del paziente con dissezione aortica
Dinanzi a un
paziente con un quadro clinico suggestivo di dissezione aortica
(in riferimento ai dati del registro IRAD), il compito del
medico sarà:
1)
Fare una diagnosi rapida e corretta
2)
Decidere rapidamente il trattamento
Nelle Dissezioni di tipo I e II
( A ) è indicato un trattamento chirurgico d’urgenza, poiché
elevata è la probabilità di rottura in tempi brevi, mentre nelle
dissezioni di tipo III ( B ) appare più indicata la terapia
medica con farmaci ipotensivanti al fine di ridurre il rischio
di rottura della parete aortica, riservando la terapia
chirurgica e/o endoscopica solo ai pazienti con grave ischemia
viscerale, midollare e degli arti inferiori e/o espansione
continua dell’aorta con elevato rischio di rottura.
L’obiettivo principale della
terapia è costituito dall’impedire la progressione della
dissezione e la rottura dell’aorta con conseguenze letali.
In fase acuta, si usa generalmente
l'associazione di nitroprussiato di sodio e di un -bloccante.
Il nitroprussiato va somministrato in infusione EV continua,
cominciando con 0,2-0,3 mg/kg/min e aumentando la dose come
necessario per ottenere un controllo ottimale della PA. Sono
spesso necessarie dosi elevate (200-300 mg/min). Lo scopo è
ottenere una riduzione della PA ai più bassi livelli compatibili
con un'adeguata perfusione cerebrale, coronarica e renale.
Poiché il nitroprussiato da solo ha un effetto tachicardizzante
e può aumentare la velocità di contrazione del ventricolo
sinistro (dP/dT), è obbligatoria la somministrazione
contemporanea di un
-bloccante.
A questo scopo, si utilizza il propranololo EV alla dose
iniziale di 0,5 mg, seguita da 1-2 mg q 3-5 min fino a che la
frequenza si abbassa a 60-70 battiti/min o fino a una dose
totale di 0,15 mg/kg nell'arco di 30-60 min. La medesima dose
può essere ripetuta q 2-4 h per mantenere il -blocco.
Nei pazienti che non tollerano il propranololo a causa di BPCO,
asma bronchiale o cardiopatia, si possono somministrare -bloccanti
cardioselettivi (p. es., metoprololo) EV in dosi equivalenti. In
alternativa, si può usare acutamente l'esmololo, un -bloccante
a breve durata d'azione, in infusione EV continua (50-200 mg/
kg/min). Se anche i -bloccanti
selettivi non sono tollerati, un'alternativa ragionevole è
rappresentata dal trimetafano camsilato, alla dose di 1-5 mg/min
EV. Sebbene questo farmaco sia inizialmente efficace, si
sviluppa rapidamente tachifilassi e il suo uso è limitato dalla
comparsa di effetti collaterali simpatico-plegici ( es.,
ritenzione urinaria, ileo paralitico e offuscamento della
vista).
Altri farmaci utili nel trattamento della fase acuta sono i
calcioantagonisti (es., verapamil 0,05-0,1 mg/kg EV). Il
labetalolo, che ha proprietà sia α che
-bloccanti,
viene somministrato alla dose iniziale di 5-20 mg EV; dosi
addizionali di 20-40 mg possono essere somministrate q
10-20 min, fino a ottenere un buon controllo dei valori
pressori. La dose totale iniziale EV non deve essere 300 mg.
Dosi simili di labetalolo possono essere somministrate q 4-8 h,
al bisogno. In alternativa, il labetalolo può essere
somministrato in infusione EV continua alla dose di 1-2 mg/min.
Si ritiene
che siano controindicazioni assolute alla chirurgia la presenza
di uno shock evolutivo con anuria > 6 ore, para o tetraplegia da
ischemia midollare.
Il riscontro di un flap intimale in aorta ascendente
(Tipo A), di segni di rottura aortica (emopericardio,
emomediastino, emotorace) anche nel tipo B orientano verso la
terapia chirurgica nel caso di dissezione acuta. La dissezione
cronica di qualunque tipo e la dissezione acuta “non complicata”
di tipo B orientano verso la terapia medica con successivi
follow-up. L’ematoma intramurale, allo stato attuale, segue le
stesse indicazioni della dissezione aortica. (Tab. 1).
La mortalità chirurgica nei più importanti centri
specializzati nel trattamento della dissezione aortica è di
circa il 15% per la dissezione aortica prossimale e un po' più
alta per la dissezione distale. Tutti i pazienti, compresi
quelli trattati chirurgicamente, devono essere sottoposti a
terapia medica a lungo termine, che generalmente consiste in una
combinazione di -bloccanti o calcioantagonisti e altri farmaci
antiipertensivi, soprattutto ACE-inibitori. Qualunque
combinazione di farmaci antiipertensivi è accettabile, eccetto
quelli che agiscono principalmente come vasodilatatori (es.,
idralazina, minoxidil) o -bloccanti con attività
simpatico-mimetica intrinseca (es., pindololo, acebutololo).15,16
Tab.1
Decisione chirurgica
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