L’ANGINA INSTABILE :
L’ESPERIENZA DEL REGISTRO ROSA
Francesco Turturiello, Ernesto Pace, AntonGiulio Maione,
Rodolfo Citro, Valentino Ducceschi, Antonio Aloia ,
Luigi Petraglia, Francesco Cangella (*) Pasquale Sarnicola,
Giovanni Gregorio
Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania
(*) Dipartimento Cardiovascolare ASL PZ 3 Lagonegro
L’Angina instabile nel Registro
R.O.S.A. Nel Registro
R.O.S.A sono stati arruolati come affetti da Angina Instabile i
pazienti con Angina definita da una delle tre seguenti
caratteristiche:
a)
Angina a riposo e prolungata, di solito >20’
b)
Angina di nuova insorgenza almeno di classe III CCS.
c)
Recente accelerazione di angina caratterizzata da
peggioramento di almeno una classe CCS ad almeno la classe III.
Non ci deve essere evidenza biochimica di necrosi.
Dal 1 maggio 2007 al 30 aprile
2008 sono stati arruolati 210 pazienti (68,1 % i maschi e 31,9
% le femmine) affetti da angina instabile, aventi un’età media
di 66,9
±
12 anni. L’Angina Instabile rappresenta il 28,3% di tutti i
pazienti arruolati con la diagnosi di SCA. I pazienti sono
stati distinti per
Canadian Angina Class secondo le percentuali seguenti:
La CCS1 -
L’angina non compare per
attività fisica ordinaria ma solo dopo uno sforzo intenso rapido
e prolungato e prolungato durante attività lavorativa o
ricreativa- comprende l’11,8 % dei pazienti.
La CCS2 -
L’angina compare camminando o salendo le scale
rapidamente,camminando in salita, camminando o salendo le scale
dopo i pasti, al freddo, con il vento durante stress emotivo o
nelle prime ore dopo il risveglio. Camminando per più di due
isolati in piano o salendo le scale per più di un piano a passo
normale e in condizioni normali – comprende il 35,6 % dei
pazienti.
La CCS3 -limitazione
marcata all’attività fisica ordinaria. L’angina compare
camminando per uno o due isolati in piano e salendo le scale per
più di di un piano in condizioni normali – comprende il 41,2 %
dei pazienti.
La CCS4 -Incapacità
a condurre qualsiasi attività fisica senza angina; sindrome
anginosa può essere presente anche a riposo – comprende . l’11,8
% dei pazienti.
Nel registro è stato fatto
riferimento alla Classificazione di Brawald dell’Angina
instabile. E’ risultato che :
-
La Classe I – Angina da Sforzo CCS III da meno di 2 mesi
– è comprende il 29, 8 % dei pazienti
-
La Classe II – Angina a riposo da oltre 48 ore –
comprende il 24,8 % dei pazienti;
-
La Classe III – Angina a riposo da meno di 48 ore –
comprende il 45,5 % dei pazienti
-
La Classe A – Angina secondaria a anemia, infezione,
febbre, ipertensione, tachicardia etc. - comprende l’11,4% dei
pazienti;
-
La Classe B – Angina Primaria – comprende l’84,8 % dei
pazienti;
-
La Classe C – Angina postinfartuale a meno di due
settimane dall’IMA – comprende il 3,8 % dei pazienti
Fattori di Rischio.
A tutti i pazienti è stata raccolta una attenta anamnesi per la
valutazione di tutti i tradizionali fattori di rischio
cardiovascolare. Dall’analisi dei dati è emerso che :
-
il 31,1% dei pazienti era affetto da diabete mellito e
che, in particolare, l’1,5% non assumeva alcuna terapia, il
21,7% assumeva ipoglicemizzanti orali e il 9,3% insulina;
-
il 20,5% era fumatore di cui il 35,4% dichiarava di
essere ex fumatore ;
-
il 62.7% era affetto da ipertensione arteriosa
sistemica;
-
il 49,7% era ipercolesterolemico
-
il 5,6% ipertrigliceridemico.
Dati Anamnestici.
Ben il 41% della popolazione riferiva una familiarità positiva
per malattia coronaria, l’1,2% per malattia cardiovascolare, il
5% per diabete mellito e il 5,6% per dislipidemia; il 34%
sosteneva di essere già affetto da malattia coronarica, mentre
il 13,7% era già stato interessato da pregresso infarto
miocardio, il 27,3% da episodio anginoso, l’1,2% era affetto da
scompenso cardiaco ed il 5% da vasculopatia periferica; infine,
il 6,8% riferiva di essere già stato sottoposto a BPAC, il 20,5%
a pregressa PTCA e il 3,1% ad altro intervento di chirurgia
cardiovascolare; è emerso, inoltre, che il 6,8% era affetto da
insufficienza renale, il 3,1% da malattia ulcerosa
gastrointestinale e il 14,3% da malattia non cardiovascolare.
L’Ingresso.
All’esordio, solo l’8,4% dei pazienti riferiva di essere
asintomatico, mentre il 64,2% lamentava dolore anginoso tipico,
l’8,4% dolore anginoso atipico, il 6,7% dolore epigastrico, il
7,8% dispnea, mentre nello 0,6% l’esordio si è manifestato con
sincope e con edema polmonare acuto; il tempo medio intercorso
tra la comparsa dei sintomi e l’arrivo in P.S. è stato di 120
minuti, tra l’arrivo in P.S ed il ricovero in UTIC è stato di 30
minuti, mentre, nei pazienti sottoposti a cateterismo coronario
d’urgenza (64,7% dei pazienti) il tempo intercorso mediamente
tra la comparsa dei sintomi e l’esame coronarografico è stato di
120 minuti. All’ingresso, rispetto alla classe Killip, 89,2% dei
pazienti era in I classe, il 9,8% in II classe, l’1% in III
classe e nessuno in IV classe.
Stratificazione del Rischio.
Per tutti i pazienti arruolati è stata eseguita una
stratificazione del rischio all’ingresso. In base al TIMI Risk
Score si è potuto classificare a basso-medio rischio il 46,7%
della popolazione (TIMI score 1-2), a rischio intermedio il
41,9% (TIMI score 3-4) ed ad alto rischio l’11,4% (TIMI score
5). Inoltre si è potuto stabilire che i pazienti che avevano uno
score di 1-2 presentavano una mortalità dello 0%, quelli con
score di 3-4 presentavano una mortalità dell’1,1%, ed infine,
uno score di 5 era associato ad una mortalità dell’8,3%.
Quadro Clinico.
Durante la degenza il 98,5% dei pazienti era in I classe Killip,
l’1% in II classe mentre solo lo 0,5% in III classe e nessuno in
IV.
Terapia Domiciliare.
Prima della SCA, ben il 79,2% della popolazione era già in
terapia con uno o più farmaci. Infatti, il 45,6% assumeva ASA,
il 10,5% clopidogrel, il 5,3% ticlopidina, l’1,8% anticoagulanti
orali, il 36, 8% ACE- Inibitori, il 7% alfalitici, il 49,1%
betabloccanti, il 22,8% antagonisti recettoriali dell’angiotensina,
il 22,8% calcioantagonisti, l’8,1% diuretici, il 28,1% nitrati,
il 57,9% statine, l’8,8% acidi grassi polinsaturi, l’8,8%
insulina, il 28,1% ipoglicemizzanti orali, l’1,8% antiaritmici,
l’8,8% gastroprotettori ed il 5,3% altri farmaci d’interesse non
cardiologico.
Terapia Domiciliare in Rapporto
alla S.C.A. Il 23,6%
della popolazione è stato sottoposto a terapia farmacologia già
a domicilio. Di questi, il 52,9% è stato trattato con ASA, il
5,9% con clopidogrel, l’11,8% con ticlopidina, l’11,8% con
eparina (50% a basso peso molecolare), il 23,5% con ACE-
Inibitori, il 23,5% con betabloccanti, il 5,9% con antagonisti
recettoriali dell’angiotensina, il 35,3 con calcioantagonisti,
l’11,8% con diuretici, il 35,3% nitrati, il 17,6% con statina,
il5,9% con insulina, l’11,8% con ipoglicemizzani orali ed il
5,9% con gastroprotettori.
Terapia in Ambulanza.
Il 5,6% della popolazione è stata trattato in ambulanza. In
particolare, il 50% di questi è stato trattato con ASA, il 25%
con betabloccanti, diuretici e nitrati.
Terapia Ospedaliera.
Il il 64,7% è stato sottoposto anche ad esame coronarografico ed
il 27,09% a PTCA. La terapia antiaggregante con ASA è stata
somministrata nel 91,7% della popolazione, mentre il clopidogrel
è stato impiegato nel 70,8% dei pazienti e la ticlopidina nel
5,6% dei casi. L’eparina non frazionata è stata utilizzata nel
22,2% dei pazienti, quella a basso peso molecolare nel 29,2%
mentre una terapia anticoagulante orale solo nell’1,4%. Tra gli
inibitori delle glicoproteine GP IIb-IIIa, l’abcximab è stato
impiegato nel 2,8% della popolazione, mentre il tirofiban
nell’11,1%. La trombolisi è stata somministrata nel 4,2% della
popolazione. La morfina è stata utilizzata nell’1,4% dei
pazienti. Glia ACE- inibitori sono stati utilizzati nel 58,3%
dei casi, i betabloccanti nel 75%, gli antagonisti recettoriali
dell’angiotensina nel 25%, i calcioantagonisti nel 31,9%, i
diuretici nell’8,3%, i nitrati nel 58,3%, le statine nel 75%,
gli acidi grassi polinsaturi nell’11,1%, l’insulina nel 5,6%,
gli ipoglicemizzanti orali nel 20,8%, gli antiaritmici nel 4,2%,
i gastroprotettori nel 44,4%.
Mortalità Intraospedaliera.
La mortalità
ospedaliera è stata dell’ 1,4 % ( rispetto al 4,7 % registrato
in tutti i pazienti affetti da SCA e al 4 % dei pazienti con SCA
con ST non elevato).
Bibliografia
Gregorio G: Il Registro
Osservazionale delle Sindromi Coronariche Acute dell’ASL SA 3
Il Cuore Oggi e Domani 2007 Paestum 4-5 Ottobre 2007 Atti
Gregorio G, Citro
R, Chieffo C, Corsini F, Riccio C, Iacomino M., Serafino
M. Epidemiologia delle Sindromi Coronariche Acute in Campania
Monaldi Arch Chest Dis 2005; 64: 157-163
L. Petraglia, F.
Giancotti, D Bonadies,F. Cangella, L. Oppo, F. Dell’Aquila,
G. Rinaldi, F. Turturiello, G.Gregorio: L’Angina Instabile :
dati preliminari del Registro R.O.S.A. ANMCO CAMPANIA 2008
Monaldi Arch. Chest Dis. March 2008 Suppl. 1, Vol 70, n° 1:
10-13
