La Sindome Tako-Tsubo:
come riconoscerla come trattarla
Rodolfo Citro, Marco M. Patella, Gennaro Provenza, Luigi
Petraglia, Giuseppe Bottiglieri, Ilaria Caso, Giovanni Gregorio.
U.O. UTIC-Cardiologia, Osp. S. Luca, Vallo della Lucania
Definizione
La sindrome tako-tsubo (TTS) è
un entità nosologica caratterizzata da disfunzione ventricolare
sinistra transitoria e reversibile solitamente indotta da uno
stressor emotivo e/o fisico. Le caratteristiche
clinico-elettrocardiografico-laboratoristiche (dolore toracio
e/o dispnea, anomalie della ripolarizzazione ventricolare ed
aumento degli enzimi miocardiospecifici) simili a quelle di un
infarto miocardio acuto, l’hanno resa, e la rendono ancora,
spesso sottodiagnosticata e confusa con una più classica
sindrome coronarica acuta. I criteri diagnostici, che ci
permettono di differenziarla dalla sindrome coronarica acuta,
sono :
presenza di un evento
scatenante, lieve aumento degli enzimi di miocardionecrosi,
assenza di coronorapatia significativa , anomalie della cinetica
segmentaria estese a territori non irrorati da una singola
coronaria e recupero completo nel giro di settimane o mesi della
funzione sistolica ventricolare sinistra.
Cenni storici ed epidemiologici
Nel 1991 una sindrome
caratterizzata da disfunzione ventricolare sinistra come
conseguenza di uno stress fisico e/o emotivo veniva descritta,
nella letteratura giapponese, con il termine di “takotsubo
cardiomyopathy” (1) , per la somiglianza ventricolografica
del ventricolo sinistro con il vaso usato dai pescatori
giapponesi per catturare i polipi. Fino alla fine degli anni ’90
questa sindrome veniva descritta solo nella letteratura
giapponese. A partire dall’inizio di questo decennio anche la
letteratura occidentale ha cominciato ad interessarsene con un
numero crescente di pubblicazioni e definendola anche con
termini diversi, transient left ventricular apical balloning
and broken heart sindrome (4). Il termine stress
cardiomyopathy sembra essere particolarmente adatto in quanto
sottolinea l’importanza del fattore precipitante (lo stress
psico/fisico) e la collega con la conseguente disfunzione
ventricolare sinistra. La TTS colpisce molto frequentemente le
donne in età post-menopausale
Patogenesi
Molte sono le tesi proposte in
letteratura circa la patogenesi della TTS. Il link con un evento
stressante ha focalizzato l’attenzione su un possibile ruolo
centrale della catecolamine; in effetti molti studi hanno
evidenziato come esista un loro aumento nel plasma nei pazienti
con SC. Questa ipotesi è rafforzata dal fatto che la SC può
essere scatenata dall’attività ormonale di tumori
catecolamino-secernenti o dall’infusione di catecolamine
esogene.
Diverse, inoltre, sono le teorie
su come le catecolamine possano portare ad una transitora
disfunzione ventricolare sinistra “stunning “ miocardico.
Reperti clinici
I pazienti con SC si presentano
spesso con un quadro clinico sovrapponibile a quello di un
infarto miocardico acuto (dolore toracico e/o la dispnea), ma
anche, e non di rado, anche in edema polmonare acuto e/o shock
cardiogeno o con tachicaritmie ventricolari). Sono stati
riportati in letteratura anche casi di ictus cardioembolico, di
formazione di trombi apicali, di rottura della parete libera del
ventricolo sinistro e di pericardite. L’evento scatenante può
essere rappresentato da uno stress fisico e/o emotivo, anche se
in alcuni casi non è possibile individuarne alcuno.
Diversi stressor emotivi e/o
fisici possono rappresentare l’evento scatenante della TTS. Tra
i più frequenti riportati in letteratura sono la perdita di
persone care, liti, le perdite finanziarie, un intenso sforzo
fisico, gli incidenti stradali. L’evento scatenante, tuttavia ,
può essere rappresentato anche da altre emergenze
medico-chirurgiche come una crisi respiratoria, l’ipoglicemia,
uno stato ipotensivo da emorragia gastrointestinale o da anche
procedure endoscopiche o chirurgiche. Nella nostra esperienza
abbiamo riportato anche casi indotti da infusione di ergonovina
nel post-partum (5) e conseguenti a sindrome da annegamento
(6,7).
Quadro clinico strumentale e
laboratoristico
I pazienti con TTS possono
presentarsi con varie anomalie elettrocardiografiche
sovrapponibili a quelle che compaiono in una sindrome coronarica
acuta, similitudine che spesso induce ad intraprendere l’iter
diagnostico-terapeutico tipico di una sindrome coronarica acuta
( studio coronarografico urgente, fibrinolisi , etc) (9). Tra di
esse molto frequente è la presenza di sopraslivellamento del
tratto ST, specie nelle derivazioni precordiali, in assenza di
sottoslivellamento speculare. Altre anomalie di comune riscontro
sono l’inversione dell’onda T nelle precordiali, la comparsa di
onde Q patologiche o complessi QS e la mancata progressione
dell’onda R nelle precordiali (6). L’inversione dell’onda T può
essere sia la presentazione elettrocardiografica iniziale,
soprattutto nei pazienti con la forma classica di TTS ovvero
con “left ventricular apical balloning” ma più spesso
rappresenta l’evoluzione del sopraslivellamento del tratto ST o
di un ECG iniziale non diagnostico, potendo permanere anche per
alcuni mesi dopo la fase acuta. Un’altra anomalia molto spesso
presente è l’allungamento dell’intervallo Q-Tc, che però di
solito non è responsabile di aritmie ipercinetiche tipo torsione
di punta (6-9)
L’aumento degli enzimi di
miocardio necrosi è di minore entità e con una più rapida
discesa nel range di normalità rispetto a quello visto
nell’infarto miocardico acuto, e non è proporzionale all’entità
delle anomalie della cinetica segmentaria all’ecocardiogramma
(6-9).
Il quadro ecocardiografico
mostra una ridotta frazione d’eiezione (FE) del ventricolo
sinistro (di solito <40%), con una peculiare
distribuzione delle dissinergie contrattili, consistente in
a-discinesia dei segmenti medio-apicali, con spessore di parete
conservato, ed ipercontrattilità dei segmenti basali. La FE e le
anomalie contrattili ritornano normali in un tempo variabile da
alcuni giorni ad alcuni mesi.
Nella TTS vi è un graduale
recupero della funzione ventricolare sinistra che si completa
entro 4-6 settimane. Quando ciò non accade deve essere presa in
considerazione una diagnosi alternativa (6)
Il quadro clinico,
elettrocardiografico e laboratoristico porta quasi sempre, ove
possibile, all’esecuzione di un’angiografia coronarica, nella
quale non vengono evidenziate ostruzioni coronariche
significative
Il quadro ventricolografico più
frequente è rappresentato dall’ipercontrattilità dei segmenti
basali con a-discinesia dei segmenti medi ed apicali (transiente
apical balloning) , tuttavia, in un minor numero di casi, viene
evidenzita una a-discinesia dei segmenti medi ed una
ipercontrattilità di quelli apicali e basali. In quest’ultimo
caso di parla di “transient midventricular ballooning”,
di solito i pazienti sono più giovani e vanno incontro meno
raramente a compromissione emodinamica.
Trattamento
La terapia deve essere guidata
dal quadro clinico iniziale e dal grado di compromissione
emodinamica. Alcuni autori propongono di utilizzare la terapia
anticoagulante orale per la prevenzione della formazione di
trombi nella forma più classica di TTS (6). Spesso vi è
ostruzione all’efflusso ventricolare sinistro e ciò controindica
l’uso di agenti inotropi, facendo propendere verso l’uso del
contropulsatore nei pazienti con instabilità emodinamica.,
altrimenti potrebbe essere utile l’uso di betabloccanti. Non ci
sono evidenze in letteratura sull’uso, dopo il completo recupero
della funzione ventricolare sinistro, di ACE-inibitori e
beta-bloccanti.
La prognosi della TTS è
generalmente favorevole (mortalità ospedaliera 3,7%) e rare sono
le recidive (1,7%) (9)
Considerazioni conclusive
In pochi anni la TTS è divenuta
un’entità nosologica ben definita. E’ necessario che i medici, e
non solo i cardiologi, considerino questa sindrome in pazienti
con quadro clinico suggestivo di sindrome coronarica acuta.
Inoltre sono necessari ulteriori studi per meglio definire la
patogenesi di questa sindrome al fine di individuare i fattori
predisponenti.
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