L’ANGINA INSTABILE:
DATI PRELIMINARI DAL REGISTRO ROSA
Luigi Petraglia
Francesco Giancotti Domenico Bonadies (*)
Francesco Cancella
(**) Igino Oppo (***) Ferruccio Dell’Aquila (****)
Genny Rinaldi (*)
Francesco Turturiello (**)
Giovanni Gregorio
U.O. Utic-Cardiologia Ospedale
San Luca Vallo della Lucania Dipartimento Cardiovascolare ASL SA
3 Vallo della Lucania
(*) U.O. Utic-Cardiologia
Ospedale Civile di Agropoli Dipartimento Cardiovascolare ASL SA
3 Vallo della Lucania
(**)U.O. Utic-Cardiologia
Ospedale L. Curto di Polla Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3
Vallo della Lucania
(***) U.O. Utic-Cardiologia
Ospedale Civile Roccadaspide Dipartimento Cardiovascolare ASL SA
3 Vallo della Lucania
(****) U.O. Utic-Cardiologia
Ospedale di Sapri Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo
della Lucania
Angina instabile nel Registro
R.O.S.A.. Nel Registro
R.O.S.A (1) sono stati arruolati come affetti da Angina
Instabile i pazienti con Angina definita da una delle tre
seguenti caratteristiche:
a)
Angina a riposo e prolungata, di solito>20’
b)
Angina di nuova insorgenza almeno di classe IIICCS.
c)
Recente accelerazione di angina caratterizzata da
peggioramento di almeno una classe CCS ad almeno la classe III.
Non ci deve essere evidenza biochimica di necrosi. Va inoltre
specificata la Canadian Angina Class
CCS1:L’angina
non compare per attività fisica ordinaria ma solo dopo uno
sforzo intenso rapido e prolungato e prolungato durante attività
lavorativa o ricreativa.
CCS2:
L’angina compare camminando o salendo le scale
rapidamente,camminando in salita, camminando o salendo le scale
dopo i pasti, al freddo, con il vento durante stress emotivo o
nelle prime ore dopo il risveglio. Camminando per più di due
isolati in piano o salendo le scale per più di un piano a passo
normale e in condizioni normali.
CCS3:limitazione
marcata all’attività fisica ordinaria. L’angina compare
camminando per uno o due isolati in piano e salendo le scale per
più di di un piano in condizioni normali.
CCS4:Incapacità
a condurre qualsiasi attività fisica senza angina; sindrome
anginosa può essere presente anche a riposo.
Nel primo trimestre (dal 01-05-07
al 31-07-07) sono stati arruolati 160 pazienti affetti da SCA,
di cui 42 (26,3%) con diagnosi di Angina Instabile.Il 65,1%
maschi e il 34,9% femmine, con età media di 66,25 (ds 10,33).
Secondo la Canadian Angina
Class i pazienti risultano cosi’ distribuiti:
-
CCS1 11,8%
-
CCS2 35,6%
-
CCS3 41,2%
-
CCS4 11,8%
Degenza:
la mediana delle giornate di
degenza è stata di giorni 4, di cui 3 in UTIC e 2 in altra
degenza rispetto ai 6 giorni (di cui 4 in UTIC) delle SCA con ST
non elevato del Registro ROSA, al 7,1 per le SCA con ST non
elevato del Blitz 1 e alle 8 delle SCA con ST non elevato del
Blitz 2.
Mortalità :
tra tutti i pazienti arruolati
con diagnosi di angina instabile non vi è stato alcun decesso.
Ingresso:
all’esame obiettivo toracico i
pazienti arruolati sono stati stratificati in 4 classi : in
Killip 1 ( assenza di rumori al torace) il 90,7%; in Killip 2
(rantoli polmonari per il 50% del torace) il 4,7%; in killip 3 (
edema polmonare acuto) il 2,3%; in killip 4 (shock cardiogeno)
0,0%.
La frequenza cardiaca media
registrata era di 66,4 ± 25,26 bpm, la pressione arteriosa
sistolica 130,2 ±37 mmHg, mentre la pressione arteriosa
diastolica media di 75,12 ± 21,39 mmHg. Il peso medio dei
pazienti all’ingresso era di 67,69 ± 22,3 kg, l’altezza di 148,8
± 50,63 cm, l’indice di massa corporeo (B.M.I.) 26,03 ± 5,648,
con circonferenza addominale media di 84,38 ± 37,26 cm.
ECG:a
tutti i pazienti arruolati è stato praticato ecg a 12
derivazioni da cui è stato evidenziato: segni di ischemia nel
48,8%, st sotto nel 27,9%,necrosi nel 4,7%, blocco di branca
sinistra nel 7,0%, blocco di branca dx nel 4,7%, altro nel 2,3%.
La quasi totalità era in ritmo sinusale 93%, il 2,3% presentava
aritmie sopraventricolari (BESV,TPSV,FA,Flutter Atriale), il
4,7% aritmie ventricolari (BEV, TV,FiV,FlutterV,torsione di
punta).
Fattori di rischio:
ad una capillare analisi dei
fattori di rischio cardiovascolare è emerso che il 35,3 della
nostra popolazione era in una condizione di soprappeso (BMI tra
25 e 30), il 20,6% era francamente obeso (BMI superiore a 30), i
fumatori attivi rappresentavano il 30,2% dei pazienti, mentre
gli ex fumatori remoti ( non fumatori da oltre un anno) il
34,9%. I dislipidemici rappresentavano il 55,8% della
popolazione,di questi il 67,4% affetti da ipercolesterolemia,
non trattata farmacologicamente il 27,6%, in terapia il 72,4%,
il 7,0% presentava ipertrigliceridemia, il 66,7% di questi non
in trattamento, il 33,3% in terapia farmacologia. Dei pazienti
arruolati il 30,2% era diabetico di cui il 15,4% non trattato,
il 76,9% trattato con ipoglicemizzanti orali e il 7,6% in
terapia con insulina; inoltre il 76,7% era affetto da
ipertensione arteriosa e di questi il 18,2% non assumeva terapia
mentre il 81,8% in terapia.
Dati anamnestici:
il 25,6% della popolazione riferiva familiarità per cardiopatia
ischemica, il 39,5% sosteneva di essere già affetto da malattia
coronaria, di questi il 32,6% risultava essere già sottoposto a
PTCA, l’11,6% a rivascolarizzazione miocardia chirurgica, altri
episodi anginosi presenti nel 48,8% degli arruolati cosi
distribuiti: CC1 (angina che compare dopo sforzo intenso) il
13,3%, CC2 (A. che compare camminando rapidamente a da freddo)
il 40,0%,CC3 (A. che compare per sforzi di lieve entità) il
46,6%,CCS ( A. per sforzi minimi o a riposo) il 0,0%.
Lo scompenso interessava non
oltre il 2,3% della popolazione, episodi di TIA erano presenti
nel 7,0%, vasculopatia periferica nel 11,6%, IRC nel 7,0%,
wstoria di allergia nel 7,0%, ulcera gastro-duodenale nel 9,3%
degli arruolati.
Decorso clinico:
abbiamo monitorato attentamente
il quadro obiettivo toracico: la totalità dei pazienti durante
il decorso è stata in 1 classe killip. L’8,3% è andato incontro
ad ischemia ricorrente con modifiche ecgrafiche, l’8,3% è stato
colpito da ictus cerebri di natura ischemica; si sono verificati
episodi di natura aritmica nel 16,7% dei casi cosi distribuiti:
aritmie sopraventricolari 33,3% di cui 16,7% battiti ectopici
sopraventricolari, 16,7% TPSV. Il 65,12% dei pazienti hanno
eseguito un percorso invasivo. Il 25,6% hanno eseguito
angioplastica, il 4,6% hanno necessitato di un intervento di
rivascolarizzazione chirurgica ed il 69,8% sono stati avviati a
terapia medica.
Dati di laboratorio:
a tutti i pazienti arruolati è
stato praticato un ecocardiogramma transtoracico sia in ingresso
che in dimissione utilizzando come parametri di base la
misurazione della frazione di eiezione (FE) e il wall motion
index (WMI), la FE media era di 54,5, il WMI di 1,3.
Per quanto riguarda gli esami
ematochimici, effettuati su campioni di sangue prelevato
all’ingresso e durante la degenza hanno evidenziato i seguenti
parametri: glicemia ingresso 126,6 ± 68,5, colesterolo totale
174,7 ± 45,4, HDL colesterolo 41,9 ± 9,3, colesterolo LDL 106,3
± 37,5, trigliceridi 132,5 ± 54,6, creatinina 0,8 ± 0,3, Lpa
69,5 ± 33,1, fibrinogeno 265 ± 75,9, omocisteina 13,0 ± 5,5,
globuli bianchi 6422,5 ± 1792,0, uricemia 6,6 ± 1,9, proteina C
reattiva 3,2 ±3,2.
Terapia:
la terapia con acido acetilsalicilico è stata impiegata nel
90,0% dei pazienti sia nelle prime 24-48 ore, sia durante la
degenza ordinaria. Il clopidogrel nel 70,0% dei pazienti nelle
prime 24-48 ore mentre durante la degenza nell’ 80%
di casi, la
ticlopidina nel 10% dei pazienti sia nelle 24-48 ore che nella
degenza. L’eparina non frazionata nel 10% dei pazienti nelle
prime 24-48 ore, in nessuno nelle rimanenti ore di degenza.
L’eparina a basso peso molecolare nel 10,0% dei pazienti
arruolati sia nelle prime 24-48 ore che nel resto della degenza.
Gli ACE-Inibitori sono stati utilizzati nelle prime 24-48 ore e
nella degenza dal 70,0% dei pazienti. I betabloccanti sono stati
somministrati sia nelle prime 24-48 ore nella metà degli
arruolati. Gli antagonisti recettoriali dell’angiotensina I
sono stati impiegati nelle prime 24-48 ore e nella degenza in
un quinto dei pazienti. I diuretici nel 10,0% dei pazienti. I
nitrati sono stati utilizzati nel 50,0% dei pazienti nelle prime
24-48 ore mentre nella degenza il 40%. Le statine sono state
utilizzate nel 80% dei pazienti nelle 24-48 ore e nel 90%
durante la degenza. Gli antidiabetici orali utilizzati nel 20%
dei casi. Infine i gastroprotettori nel 50% dei pazienti.
Stratificazione del rischio.
In tutti i pazienti ricoverati
per Angina Instabile è stata eseguita una stratificazione del
rischio all’ingresso utilizzando il calcolo del TIMI Risk Score.
I pazienti arruolati nel registro R.O.S.A. per Angina Instabile
sono risultati:
-
Per il 37,8% a basso rischio rispetto al 16,1% delle SCA
con ST non elevato arruolate nel Registro ROSA e al 13-14% delle
SCA con ST non elevato del Blitz2.
-
Per il 54,1% a rischio intermedio rispetto al 64,3% delle
SCA con ST non elevato e rispetto al 49-51% delle SCAcon ST non
elevato del Blitz 2.
-
Per l’8,1% a rischio elevato rispetto al 19,6% delle SCA
con ST non elevato e al 36-37% delle SCA con ST non elevato del
Blitz 2.
Conclusioni: Il
Registro R.O.S.A. fornisce un quadro realistico dei percorsi
diagnostico-assistenziali nei presidi Ospedalieri della ASL SA
3. i dati preliminari confermano l’importanza di un
inquadramento completo dei pazienti con Angina Instabile e la
importanza di una corretta stratificazione del rischio.
I pazienti
con Angina Instabile presentano un decorso ed una prognosi più
favorevole rispetto ai pazienti affetti da altre SCA.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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Paestum 4-5 ottobre 2007 Atti
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Investigator.
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BLITZ study. Eur Heart J. 2003;24:1616-29.
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