L’ IMPIANTO DI PACE –MAKER BIVENTRICOLARE
Valentino Ducceschi Michele Santoro Raffaele Vitale
Giovanni Gregorio
U.O. Utic-Cardiologia Ospedale San Luca Vallo della Lucania
Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania
Lo
scompenso cardiaco costituisce la fase terminale dell’
evoluzione di patologie progressive quali la cardiopatia
ischemica, la cardiopatia ipertensiva, le cardiopatie valvolari,
le varie cardiomiopatia etc., con un incidenza annuale di 2
milioni di casi, di cui circa 470000 in Europa e ben 66000 in
Italia (1).Esso è responsabile del 5 – 10% di tutti i ricoveri
ospedalieri ed è sicuramente la causa di ospedalizzazione più
comune dopo i 65 anni d’ età (1).
La mortalità annualeè di circa
il 25% per i soggetti in classe NYHA III e del 37% per i pz in
classe IV (1). Da tale premessa si comprende quindi la
dimensione socio –economica del problema.
La terapia di resincronizzazione
cardiaca (CRT )nasce intorno alla metà deglia anni novanta,
quando si intuì che la stimolazione elettrica simultanea dei
due ventricoli potesse migliorarnela funzione contrattile,
alleviando quindi la sitomatologia dei pz con scompenso ed
evidenza di “desincronizzazione”elettromeccainica
interventricolare e/o intrarventricolare.
Oltre il 40% dei soggetti con
scompenso cardiaco mostrano un ritardo elettrico
atrioventricolare (BAV I) o inter e/o intraventricolare (QRS >
120 msec): nel primo caso la perdita del sincronismo AV comporta
una riduzione del contributo atriale al riempimento diastolico
ventricolare, con conseguente decremento della gittata sistolica
ed incremento invece della pressione diastolica ventricolare;
nel secondo caso, l’ asinergia di contrazione del ventricolo sx,
aggravata dalla coesistenza di un movimento paradosso del setto
interventricolare, causa un peggioramento dell’ efficienza
contrattile ventricolare per una riduzione del rapporto dP/dT ed
un aggravamento dell’ insufficienza miutralica, a causa del
rimodellamento ventricolare.
In definitiva, la dissincronia
ventricolare è caratterizzata da un disturbo del processo di
accoppiamento eccitazione – contrazione ed è inoltre associata
ad aumentata mortalità.
La finalità quindi della CRT è di
ripristinare il sincronismo AV, e correggere la dissincronia del
SIV, di ridurre l’ insufficienza mitralica a seguito del
miglioramento della sinergia di contrazione ventricolare e di
ottimizzare la funzione diastolica ventricolare, determinando
soprattutto un allungamento del tempo di riempimento .
Dal punto di vista tecnico, oltre
ai due canonici cateteri di stimolazione striale e ventricolare
dx, si posiziona un terzo elettrocatetere sul versante
epicardio della parete postero-laterale, posteriore o laterale
del ventricolo sx, attraverso un cateterismo del seno coronario
e dei suoi affluenti. La scelta del sito epicardio dovrebbe
seguire l’ indicazione dell’ ecocardiografista, sempre che l’
anatomia lo consenta..
Secondo le Linee Guida AIAC,
pubblicate nel 2005, la CRT va riservata:
-
ai pz in ritmo
sinusale, con FE depressa (< 35%), QRS > 120 msec, in classe
NYHA III – IV malgrado terapia medica ottimale (indicazione di
classe I)
-
ai pz in ritmo
sinusale, con FE depressa (< 35%), QRS < 120 msec, in classe
NYHA III – IV malgrado terapia medica ottimale (indicazione di
classe II)
-
ai pz in ritmo
sinusale, con FE depressa (< 35%), QRS < 120 msec, in classe
NYHA II (indicazione di classe II)
-
ai pz in
fibrillazione atriale con FE depressa (< 35%), QRS > 120 msec,
in classe NYHA III – IV malgrado terapia medica ottimale
(indicazione di classe II)
-
ai pz già
sottoposti a stimolazione ventricolare dx, con importante
desincronizzazione ventricolare, FE depressa (< 35%), inclasse
NYHA III – IV nonostante terapia medica ottimale .
Un ultimo cenno ai vantaggi economici della CRT rispetto alla
stimolazione bicamerale convenzionale sono emersi da un
recentissimo Trial randomizzato canadese, secondo il quale la
CRT consente un risparmio di ben 2000 dollari in sei mesi di
follow-up, stimati in base alla riduzione degli accessi in
ospedale ed all’ impiego di una terapia famacologica meno
dispendiosa (2).
BIBLIOGRAFIA
1)
Linee Guida AIAC: Indicazioni all’ impianto di
dispositivi per la resincronizzazione cardiaca. Giornale
Italiano di Aritmologia e Cardiostimolazione 2005; 4: 29-34.
2) Bentkover J.D. et
al. Economic
analysis of a rendomized trial of biventricular pacing in
Canada. PACE 2007; 30: 38 – 43.