LA CARDIOCHIRURGIA ITALIANA: 50 ANNI DI STORIA
Maurizio Cotrufo
Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche 2° Università di
Napoli
Dipartimento di Chirurgia
Cardiovascolare e Trapianti
A.O. Monadi Napoli
La Cardiochirurgia
Italiana si è sviluppata negli ultimi 50 anni del secondo
millennio raggiungendo rapidamente i livelli qualitativi e
quantitativi dei Paesi che si erano dedicati alla Specialità in
termini pionieristici con qualche anno di anticipo. Le
Istituzioni che hanno tracciato in Italia i percorsi iniziali
sono stati l’Università di Torino con il Prof. Achille Mario
Dogliotti, l’Università La Sapienza di Roma con il Prof. Pietro
Valdoni e l’Ospedale Niguarda di Milano con il Prof. Angelo De
Gasperis. Già in quegli anni che vanno dal 1955 al 1960 si
assistette ad una divulgazione delle tecniche chirurgiche a
cuore aperto mirate alla correzione di cardiopatie congenite e
di cardiopatie valvolari.
L’Italia ha
partecipato con grande impegno e lusinghieri risultati sul
versante della ricerca scientifica allo sviluppo della chirurgia
protesica delle valvulopatie.
La Scuola di Padova
diretta inizialmente dal Prof. Pier Giuseppe Cevese e
successivamente dai Professori Mario Morea e Vincenzo Gallucci è
stata protagonista nello studio e nella divulagazione delle
bioprotesi porcine; parallelamente il Prof. Gaetano Thiene,
Cattedratico di Patologia Cardiovascolare presso la stessa
Università, presentava a livello internazionale i risultati di
ricerche cliniche sui fenomeni degenerativi che intervengono
sugli innesti biologici eterologhi ed omologhi impiantati nel
cuore.
Anche sul piano delle
protesi meccaniche l’Italia si è distinta per i modelli
realizzati dalla Sorin utilizzando il Carbonio Pirolitico
ottenuto con tecnologie avanzate a cura dell’Ing. Franco Vallana.
Le protesi valvolari
Sorin, che hanno raggiunto la terza generazione, hanno
conquistato il mondo intero ed oggi vengono impiantate nella
maggior parte delle Istituzioni Cardiochirurgiche
Internazionali.
La nostra Istituzione
della SUN al Monaldi si è resa protagonista nel razionalizzare i
protocolli di anticoagulazione nei portatori di protesi
meccaniche dimostrando come i dicumarolici possano
somministrarsi anche in donne gravide e pazienti anziani.
La chirurgia
valvolare ha vissuto anche in Italia una progressiva
trasformazione nel corso degli ultimi anni del secondo
millennio: la scomparsa delle valvulopatie post-reumatiche e le
maggiori acquisizioni sulle malattie degenerative della mitrale
hanno progressivamente ridotto la sostituzione protesica in
questa sede rendendo possibile allo stesso tempo l’affermazione
di tecniche conservative genericamente definite valvuloplastica
e/o annuloplastica.
La chirurgia delle
cardiopatie congenite deve gran parte dei suoi successi
all’impegno profuso dal Prof. Lucio Parenzan presso l’Ospedale
Civile di Bergamo nel diffondere le tecniche di chirurgia
neonatale e le tecniche correttive delle cardiopatie congenite
più complesse.
Grazie a questo
impulso iniziale sono oggi presenti in Italia 15 Centri di
Cardiochirurgia Pediatrica che producono oltre 2500 interventi
per anno con altissimi livelli di qualità.
La chirurgia
coronarica inizia a Pavia alla fine degli anni 60 ad opera del
Prof. Mario Viganò e si diffonde rapidamente a macchia d’olio
tanto da costituire attualmente il 40% dell’intera attività
prodotta dai 103 Centri di Cardiochirurgia operanti sul
territorio nazionale.
Ultima ad affermarsi
nel tempo, come peraltro nel resto del mondo, è stata la
chirurgia dell’Aorta Toracica che oggi vede l’Italia allineata
sui livelli degli altri Paesi avanzati nel trattamento degli
Aneurismi dell’Arco Aortico così come nelle Dissezioni di tipo A
e di tipo B.
E’ nata a questo
proposito anche in Italia la Cardiochirurgia Ibrida che prevede
la combinazione tra tecniche chirurgiche tradizionali ed
utilizzo di endoprotesi.
Il trapianto di cuore
iniziato a Padova nel 1986 è attualmente praticato in numerosi
Centri autorizzati ed i livelli sia qualitativi che quantitativi
(4865 trapianti tra il 1992 ed il 2006) sono ai più alti livelli
su scala internazionale.
