IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE:

LE S.C. A. CON ST NON ELEVATO :

DATI PRELIMINARI DEL REGISTRO ROSA

 

Domenico Bonadies    Rodolfo Citro Giuseppe Bottiglieri Filippo Gatto Valentino Ducceschi    Chiara Pierro (*) Angela Fusco (*)

Francesco Natale (*) Gabriele Saetta (***)  Pietro Aveta (***)

 Gennaro Provenza (****) Genny Rinaldi (*)

Francesco Turturiello (**)  Giovanni Gregorio 

 

U.O. Utic-Cardiologia Ospedale San Luca Vallo della Lucania Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania

(*) U.O. Utic-Cardiologia Ospedale Civile di Agropoli Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania

(**)U.O. Utic-Cardiologia Ospedale L. Curto di Polla Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania

(***) U.O. Utic-Cardiologia Ospedale Civile Roccadaspide Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania

(****) U.O. Utic-Cardiologia Ospedale di Sapri Dipartimento Cardiovascolare ASL SA 3 Vallo della Lucania

 

Questo studio osservazionale organizzato nell’ambito dell’ASL SA 3 si propone di fotografare l’attuale situazione per quanto riguarda l’epidemiologia, diagnosi, terapia e prognosi delle sindromi coronariche acute nel nostro territorio (1).In questa sede vengono presentati i risultati preliminari che riguardano tutti i pazienti con infarto miocardico acuto senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) arruolati dal  1 Maggio 2007 al 31 luglio 2007  nei Presidi Ospedalieri dell’ASL SA 3, seguiti fino al momento della dimissione ospedaliera. I risultati del follow up saranno presentati nei prossimi mesi.

 

Le S.C.A. con ST non elevato nel Registro R.O.S.A. I pazienti con NSTEMI sono stati in tutto 62, pari al 42,6% di tutte le S.C.A., rispetto  al 29,6 5 del Blitz 1  e al 51 % dell’indagine condotta in Campania nel 2004 (2,3).L’età media è stata di 73,3 ± 11,3 anni. I due sessi sono quasi ugualmente rappresentati (maschi 54,4%  femmine 45,6%). La degenza media è stata di 6 giorni, di cui 4 giorni in UTIC rispetto  al 7,1 del Blitz 1 e al 8 del Blitz 2 (3,4)

 

Fattori di Rischio.Per quanto riguarda i fattori di rischio rilevati nei pazienti arruolati abbiamo riscontrato:

il 37,7% era soprappeso, il 24,5% presentava obesità (BMI > 30);

il 14,7% era fumatore, l’ 1,5% aveva smesso di recente, il 25% era un ex fumatore;

il 23,5% era ipercolesterolemico; di questi circa il 70% assumeva già farmaci ipocolesterolemizzanti;

i pazienti con ipertrigliceridemia erano l’8,8%, di cui il 33% in trattamento farmacologico;

i pazienti diabetici erano il 32,4%; di questi il 10% non assumeva farmaci antidiabetici, il 52% era trattato con antidiabetici orali ed il 37% con insulina;

L’ipertensione arteriosa era presente nel 69% dei pazienti arruolati; fra i pazienti ipertesi ben il 78,7% assumeva già terapia antipertensiva.

 

Dati Anamnestici. La familiarità per coronaropatia (CAD) tra questi pazienti era del 27,9%.

Il 29,4% dei pazienti arruolati con STEMI avevano già una CAD nota (il 16,2% un infarto miocardico pregresso, l’8,8% una pregressa PTCA, il 10,3% un BPAC pregresso, il 29,4% un’anamnesi di angina). Nei pazienti con CAD nota, nel 53,4% dei casi l’ultimo evento si era verificato meno di due settimane prima del ricovero. Per quanto riguarda le altre patologie importanti, l’8,8% aveva un’anamnesi di scompenso cardiaco, il 10,3% di TIA, il 13,2% di vasculopatia periferica, il 10,3% di insufficienza renale, il 4,4% di ulcera. Il 5,5% dei pazienti hanno riferito allergie a farmaci, l’1,5% allergia a mezzo di contrasto.

 

Decorso Clinico.Durante la degenza ospedaliera abbiamo potuto rilevare quanto segue:

- all’ingresso il 63,2% dei pazienti non presentava segni di scompenso cardiaco  (Killip 1); il 27,9% era in Killip 2, il 7,4% in Killip 3 e l’1,5% in Killip 4.

- all’ingresso la frequenza cardiaca era 76,2 ± 36,5 b/min, la PAS 124,8 ± 42,3 mmHg, la PAD 74,5 ± 24,9 mmHg,   il BMI 27 ± 4,3   

- l’ECG all’ingresso evidenziava ritmo sinusale nel 82,4% dei pazienti, fibrillazione atriale nel 16,2%  flutter atriale nel 1,5%  aritmie sopraventricolari nel 14,7%  aritmie ventricolari (BEV) nel 1,5%  aritmie ipocinetiche rappresentate da BAV di 1° grado nel 4,4%   BBS nel 8,8%   BBD nel 1,5%

- durante il decorso il 76% dei pazienti non ha presentato segni di scompenso cardiaco (Killip 1), il 4% ha presentato Killip 2, l’8% Killip 3 ed il 12% Killip 4

- ischemia ricorrente si è verificata nell’8% dei pazienti, sempre con modifiche ECGrafiche

- si è verificato ictus cerebrale nel 4% dei pazienti

- non si sono verificate emorragie maggiori, mentre il 20% dei pazienti ha presentato sanguinamenti minori

- nel 12% dei casi si è verificata insufficienza renale

- il 28% dei pazienti ha presentato aritmie ipercinetiche (16% sopraventricolari  12% ventricolari  8% TVNS), l’8% aritmie ipocinetiche (4% arresto sinusale  4% BAV 1)

 

Dati di Laboratorio. I parametri ecocardiografici hanno evidenziato FE all’ingresso pari a 46,4 ± 12,9   FE più bassa 44,7 ± 20,1   WMSI 1,7 ± 0,5

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a curva enzimatica e (per definizione) tutti hanno presentato un incremento significativo della troponina e/o degli altri markers cardiaci come si può desumere dalle tabelle.

I valori ematochimici riscontrati nei pazienti arruolati sono stati i seguenti:

la glicemia all’ingresso era 157,1 ± 72 mg/dl   la glicemia max è stata di 174,4 ± 93 mg/dl   colesterolo totale 176,7 ± 47,4   HDL 44,8 ± 12,0   LDL 101,9 ± 39,9   trigliceridi 125,8 ± 58   creatinina 1,1 ± 0,3   creatinina max 1,6 ± 1,1   Lpa 37,1 ± 30,1   fibrinogeno 308,3 ± 88,9   omocisteina 18,8 ± 5,1   G.B. 8.818 ± 3.344   uricemia 5,7 ± 1,8   Prot C all’ingresso 10,9 ± 14,8.

 

La terapia. Per quanto riguarda la terapia farmacologica i dati sono i seguenti:

- il 73,3% dei pazienti ha ricevuto ASA (tutti già dalle prime 24-48 ore)

- il 53,3% ha ricevuto clopidogrel, la metà circa dei quali (26,7%) nelle prime 24-48 ore

- il 6,7% ha ricevuto ticlopidina

- nelle prime 24-48 ore il 33,3% dei pazienti ha ricevuto eparina non frazionata, il 53,3% eparina a basso peso molecolare; dopo le 48 ore nessun paziente ha ricevuto eparina non frazionata

- il 40% dei pazienti è stato trattato con tirofiban nelle prime 24-48 ore, il 6,7% durante la successiva degenza

- ben l’86,7% dei pazienti sono stati trattati con ACE inibitori (il 73,3% nelle prime 24-48 ore)

- il 73,3% hanno ricevuto beta-bloccanti (53,3% nelle prime 24-48 ore)

- hanno ricevuto inibitori AT1 il 6,7% dei pazienti, amlodipina il 6,7%, diuretici il 33,3%, nitrati il 66,7% (60% nelle prime 24-48 ore), statine il 60%, insulina il 33,3% nelle prime 24-48 ore, il 20% nel decorso successivo, antidiabetici orali il 6,7%, amiodarone il 13,3% (tutti fin dalle prime 24-48 ore), digitale il 6,7%, dopamina il 13,3% (tutti fin dalle prime 24-48 ore), dobutamina il 13,3% (tutti fin dalle prime 24-48 ore); il 53,3% dei pazienti è stato trattato con gastroprotettori.Dei pazienti arruolati nel Registro R.O.S.A. per SCA  con ST non elevato il 48,5 % ha seguito un percorso invasivo rispetto al 58 % del Blitz 2 (4).

 

Stratificazione del Rischio. In tutti i pazienti ricoverati per  SCA con ST non elevato è stata eseguita una stratificazione del rischio all’ingresso utilizzando il calcolo del TIMI Risk Score. Ipazienti arruolati nel Registro R.O.S.A. per SCA con ST non elevato sono risultati:

-          per il 16,1 % a basso rischio , rispetto al 13-14 % del Blitz 2

-          per il 64,3 % a rischo intermedio rispetto al 49 -51 % del Blitz 2

-          per il 19,6 % a richio elevato rispetto al 36 -37 % del Blitz 2

 

Mortalità. Il dato più evidente che salta all’occhio è la significativa differenza di mortalità intraospedaliera tra i pazienti che sono andati incontro a percorso ed eventuale trattamento invasivo e coloro che hanno ricevuto solo terapia medica. Infatti la mortalità media è stata del 5,9%, rispetto al 5,2 registrata nel Blitz 1,ma mentre per i 33 pazienti (48,5%)  che hanno seguito il percorso invasivo la mortalità è stata del 3%,, rispetto all’1,9 % del Blitz 1, fra i 35 pazienti (51,5%) che hanno ricevuto solo terapia medica la mortalità intraospedaliera è stata pari al 8,6%, rispetto al 6,9 % del Blitz 1 (2).

 

Conclusioni Il registro R.O.S.A. rappresenta la fotografia dei percorsi diagnostico-assistenziali nei pazienti con SCA  ricoverati nei presidi Ospedalieri della ASL SA 3. I dati preliminari confermano l’importanza di un approccio  tempestivo al paziente con SCA con ST non elevato e documentano come una precoce stratificazione del richio ed un approccio invasivo precoce sia in grado di condizionare la prognosi e mortalità intraospedaliera.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

 

1) Gregorio G: Il Registro Osservazionale delle Sindromi Coronariche Acute  dell’ASL SA 3 Il Cuore Oggi e Domani 2007 Paestum 4-5 Ottobre 2007 Atti

 

2) Di Chiara A, Chiarella F, Savonitto S, Lucci D, Bolognese L, De Servi S, Greco C, Boccanelli A, Zonzin P, Coccolini S, Maggioni AP; BLITZ Investigators. Epidemiology of acute myocardial infarction in the Italian CCU network: the BLITZ study. Eur Heart J. 2003;24:1616-29.

 

3)Gregorio G,  Citro R,  Chieffo C,  Corsini F,  Riccio C, Iacomino M.,  Serafino M. Epidemiologia delle  Sindromi Coronariche Acute in Campania   Monaldi Arch Chest Dis 2005; 64: 157-163  

 

4) Di Chiara A,  Fresco C,   Savonitto S,  Greco C,   Lucci D, Gonzini L,   Mafrici A,    Ottani F,  Bolognese L,   De Servi S,   Boccanelli A,   Maggioni A, and   Chiarella F on behalf of the BLITZ-2 Investigators Epidemiology of non-ST elevation acute coronary syndromes in the Italian cardiology network: the BLITZ-2 study European Heart Journal (2006) 27, 393–405