Trattamento
interventistico dellA dissezioni aorticA
C. D’Andrea, G. Iannelli, G. Sarno, F. Piscione.
Cattedra di Cardiologia Università di Napoli
Introduzione:
Le Sindromi Aortiche Acute (SAA), quali gli aneurismi dell’aorta
toracica (AAT), gli aneurismi dell’aorta addominale (AAA)
fissurati con imminente rottura, le dissezioni aortiche acute di
tipo B, le rotture traumatiche dell’aorta toracica,
rappresentano una condizione associata ad un’elevata incidenza
di mortalità. Sono disponibili differenti terapie, ma persistono
controversie su quale sia la migliore terapia per un ottimale
management di queste patologie. Dialetto et all.hanno dimostrato
che nelle dissezioni aortiche di tipo B l’impianto endovascolare
di stent-graft ha un migliore outcome a medio termine rispetto
alla sola terapia medica ipotensivante, anche in pts con
peggiori condizioni pre-operatorie. Glade et all. hanno
effettuato uno studio retrospettivo su 95 pts con AAT , di cui
42 trattati con stent grafts (Gruppo A) e 53 con intervento
chirurgico (Gruppo B); confrontando i due gruppi, i dati
ottenuti mostrano un miglior risultato per il gruppo
endovascolare (Gruppo A) per quel che concerne complicazioni
post-operatorie (mortalità peri-operatoria,
paraplegia,complicanze polmonari) e costi ospedalieri, mentre la
sopravvivenza a medio termine è simile nei due gruppi. E’ noto
che la terapia chirurgica è controindicata in molti casi per
l’età avanzata del paziente e/o la presenza di severa
comorbidità come disturbi polmonari, disfunzione renale,
disturbi cerebrovascolari, CAD, insufficienza cardiaca
congestizia. Il trattamento endovascolare (EVT) per le AAS offre
numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia convenzionale: minore
invasività, morbidità, minore stress metabolico ed emodinamico
per l’assenza di clampaggio e declampaggio aortico, brevi tempi
di ospedalizzazione e una migliore qualità della vita durante il
periodo post-procedurale. Ci sono stati grandi progressi nel
trattamento endovascolare: i precedenti endografts sono stati
modificati e sono stati introdotti nuovi devices progettati per
correggere problemi incontrati precedentemente. L’ultima
frontiera nel trattamento endovascolare delle AAS è riportata in
uno studio recentissimo in cui Kajimoto et all. valutano gli
effetti di una terapia combinata: un drug eluting stent graft (bFGF)
associato a “cell-transplantation”in aneurismi toracici creati
chirurgicamente in modelli canini (15 beagles). Sono stati
creati 3 gruppi: nel I gruppo è stato iniettato collagene in gel
nella sacca aneurismatica esclusa dallo stent graft (gel group,n=5),
nel II gruppo sono stati impiantati mioblasti e fibroblasti
autologhi (cell group,n=5), nel III gruppo l’impianto di cellule
è stata associato all’uso di uno stent graft che rilascia un
fattore di crescita per i fibroblasti (bFGF) (hybrid group,n=5).
Dopo 14 giorni è stata valutata la capacità organizzativa
tessutale della area relativa alla cavità esclusa dallo stent
graft. Le analisi istologiche mostrano che la cavità
aneurismatica esclusa dallo stent viene riempita: nel I gruppo
(gel group) con trombo fresco, nel II gruppo (cell group) e nel
III gruppo (hybrid group) con tessuto organizzato, ma nell’hybrid
group la percentuale di area organizzata è notevolmente più alta
rispetto al cell group. Quindi l’impianto di cellule e
soprattutto l’associazione di cellule con drug delivery stent
graft accelera l’organizzazione trombotica. Nel nostro
dipartimento sono stati effettuati diversi studi con lo scopo di
valutare la sicurezza e la fattibilità del trattamento
endovascolare dell’aorta toracica nei pazienti ad alto rischio
clinico e chirurgico, ed inoltre di valutarne l’efficacia
riportando i risultati immediati e a medio termine. Materiali
e metodi: Da Marzo 2001 a Giugno 2005, 157 pazienti sono
stati sottoposti ad EVT. I pazienti con patologia dell’aorta
toracica ne rappresentano il 32,4%(51 pts), di cui il 13,7%(7
pts) presentava rottura traumatica dell’aorta, il 35,3%(18 pts)
aneurisma dell’aorta toracica (TAA) e il 51%(26 pts) una
dissezione di tipo B. L’accesso vascolare è transfemorale
e l’impianto dell’endoprotesi è realizzato attraverso
esposizione chirurgica e arteriotomia delle arterie femorali
comuni. Risultati: Tutti i pazienti sono stati seguiti
durante l’ospedalizzazione e dopo la dimissione ospedaliera con
un follow-up di 51 mesi (4,25 anni). I risultati mostrano
assenza di morte periprocedurale, di paraplegia e di conversione
chirurgica dell’intervento. L’angiografia intraoperativa e il
CT-scan pre-dimissione non hanno mostrato alcun endoleak. A 16
mesi dalla prima procedura un paziente con endoleak di I tipo è
stato trattato con successo con un secondo EVT. A 4 anni di F-U
il numero di morti è di 3 pazienti, di cui solo uno correlato
con la procedura. Conclusioni: I nostri dati sul
trattamento endovascolare (EVT) delle Sindromi Aortiche Acute
(SAA) mostrano risultati estremamente incoraggianti. Da
sottolineare che l’esperienza combinata dei registri EUROSTAR e
UK THORACIC ENDOGRAFT riporta una mortalità intraospedaliera del
29% negli AAT, del 12% nelle dissezioni acute di tipo B e del 6%
nelle rotture traumatiche. Per quanto riguarda la nostra
esperienza invece, pur trattandosi di pazienti ad alto rischio
ed in condizioni di emergenza, non sono stati riportati casi di
mortalità intraospedaliera. Quindi possiamo affermare che l’EVT
in pazienti con SAA, in particolare dell’aorta toracica, con un
alto rischio clinico e chirurgico è una strategia sicura ed
efficace, associata ad una bassa incidenza di complicanze
intraospedaliere e a medio termine, sebbene risultati a lungo
termine non siano ancora disponibili.