Il Trattamento
Chirugico
DELLA La Dissezione
Aortica
Giuseppe Di Benedetto
S. C. di Cardiochirurgia, Dipartimento
Medico-Chirurgico di Cardiologia, A.O. “OO. RR. S. Giovanni di
Dio e Ruggi d’Aragona”, Salerno, Italy
La dissezione aortica acuta è
una patologia rappresentante l’1,5-2% delle patologie di
interesse cardiochirurgico. E’ di solito determinata da una
lacerazione intimale (intimal tear) che origina nel 55-60% dei
casi nell’aorta ascendente, nel 10-15% in arco e per il resto in
altre sedi. Una variante della lacerazione intimale, detta
ematoma intramurale, si verifica nel 5 % dei casi e viene
considerata come dissezione acuta avendone la stessa storia
naturale.
La dissezione aortica venne
classificata da De Bakey in tre tipi, a seconda dell’insorgenza
e dell’estensione. La classificazione di Stanford, successiva, è
più consona al principio cardiochirurgico poiché il tipo A
(dissezione coinvolgente l’aorta ascendente) necessita di
intervento urgente, mentre il tipo B non viene di solito
trattata chirurgicamente a meno che non insorgano complicazioni.
La terapia della dissezione
aortica acuta di tipo A è chirurgica e deve essere effettuata
nel più breve tempo possibile data l’elevata mortalità compresa
nella storia naturale; infatti circa l’1% dei pazienti per ogni
ora decede nella prime 48 ore dalla diagnosi.
Il tipo di intervento chirurgico
è indirizzato alla resezione della lesione intimale, con
sostituzione dell’aorta ascendente e ripristino funzionale della
valvola aortica. Di conseguenza il tipo di intervento è
condizionato della presenza o meno di dilatazione della radice
aortica, dalla integrità della valvola e dall’eventuale breccia
in arco.
Nel caso in cui la valvola
aortica sia integra, se la radice aortica non è dilatata si
provvede alla sola sostituzione dell’aorta ascendente,
altrimenti si può eseguire l’intervento di reimpianto della
valvola aortica secondo T. David. Quando la valvola aortica è
compromessa se la radice è normale si esegue la sostituzione
della valvola aortica e dell’aorta ascendente mentre con radice
normale viene effettuato l’intervento di Bentall.
La sostituzione dell’arco
aortico, parziale o totale, viene effettuata in associazione
agli interventi sopra descritti quando la lesione intimale è
presente anche in arco, associata o meno al reimpianto dei vasi
epiaortici.
Le mortalità e morbilità
dell’intervento per dissezione acuta permangono elevate; infatti
in letteratura la mortalità operatoria è del 10-30% con un
elevato tasso di complicanze, soprattutto neurologiche.
Nella nostra esperienza abbiamo
effettuato 147 interventi per dissezione aortica acuta da Aprile
1993 ad oggi, con il65% dei casi De Bakey I, il 33% De Bakey II.
In 106 casi veniva sostituita l’aorta ascendente, in 23 l’aorta
ascendente e l’arco, in 6 casi veniva effettuata una David, in 9
casi una Bentall, in 6 casi una anastomosi end-to-end.
La mortalità operatoria è stata
del 27% (39 pazienti). In 17 pazienti la causa del decesso erano
le lesioni neurologiche riportate, in 9 casi era dovuto ad
insufficienza respiratoria ed in 8 a sindrome da bassa gittata
postoperatoria.
La mortalità a distanza era del
20% circa e soprattutto dovuta a postumi di lesioni
neurologiche.
Nell’intento di migliorare l’outcome
di questi pazienti è stata introdotta una nuova tecnica di
protezione cerebrale durante l’intervento, da noi adottata dal
2001. Questa consiste in una perfusione anterograda (via vasi
epiaortici) del cervello, in modo da evitare fasi anossiche
prolungate. Sebbene la tecnica non abbia ridotto la mortalità in
senso assoluto, essa ha permesso la riduzione delle complicanze
neurologiche migliorando l’outcome dei pazienti.
La dissezione di tipo B non
viene usualmente trattata chirurgicamente; infatti essa
cronicizza con una mortalità immediata ed a distanza inferiore a
quella del trattamento chirurgico. Solo in caso di complicanze
ischemiche od emorragiche l’intervento chirurgico o, come più
recentemente affermatosi, il posizionamento di endoprotesi sono
necessari.