QUANDO SI IMPIANTA UN PACEMAKER SONO SEMPRE RISPETTATE LE LINEE GUIDA ?
Claudio
Pandozi
UOS Elettrofisiologia Ospedale San Filippo Neri, Roma
Gli orientamenti dati dalle Linee-Guida costituiscono in ogni campo della
medicina un riferimento sicuro ed importante per il medico e per chi programma
e gestisce la sanità. Infatti esse indicano i percorsi diagnostico-terapeutici
appropriati e sono quindi lo strumento attraverso il quale limitare i sovrautilizzi
e gli sprechi ed evitare i sottoutilizzi e la domanda negata. Le Linee Guida
forniscono quindi anche la possibilità di collaborazione tra la comunità
medica ed i responsabili della gestione della sanità per realizzare
un Sistema Sanitario efficace ed efficiente, con ripercussioni importanti
sull'appropriatezza delle indicazioni che portano inevitabilmente ad una
maggiore efficacia clinica ed a un risparmio di risorse.
Nel campo dell'impianto di PMK definitivi, le linee guida non hanno subito
nel corso degli ultimi anni sostanziali modifiche, ove si eccettui l'impianto
di PMK biventricolare in soggetti con insufficienza cardiaca (classe NYHA
III o IV) e QRS largo (>130 msec), che è stato posto in classe
IIA (condizione in cui le evidenze per le indicazioni all'impianto non sono
univoche, anche se il peso delle evidenze è a favore dell'indicazione).
Negli ultimi anni numerosi studi hanno valutato l'efficacia della stimolazione
biventricolare nei pazienti con insufficienza cardiaca severa e BBSn sulla
riduzione dei sintomi, sulla frequenza di riospedalizzazione e sulla mortalità.
I risultati cumulativi di tali studi dimostrano un miglioramento significativo
dei sintomi, una riduzione delle riammissioni in ospedale; recentemente
è stata dimostrata una significativa riduzione della mortalità,
particolarmente se sik utilizza una combinazione pacing biventricolare-ICD.